Audizioni live con Mirkoeilcane:
«Musicultura, il mio trampolino»

Audizioni live con Mirkoeilcane: «Musicultura, il mio trampolino»
di Stefano Fabrizi
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Venerdì 23 Febbraio 2018, 13:17
Dopo il successo di Mirkoeilcane a Sanremo, ultima scoperta di Musicultura vincitore assoluto del Festival 2017, che con la sua canzone “Stiamo tutti bene” si è posizionato sul podio sanremese secondo nella categoria Nuove Proposte vincendo il prestigiosi premi, Musicultura si riconferma come il principale trampolino di lancio della musica popolare e d’autore di qualità per i giovani talenti. E dopo Ginevra di Marco che ha aperto la serie della audizioni live la settimana passata, sarà proprio Mirkoeilcane l’ospite di questa sera.

Un ritorno sul luogo del delitto, che effetto fa?
«Sono molto felice. Musicultura e Macerata mi sono rimaste nel cuore. Già dalle selezioni lo staff del concorso è stato gentilissimo e disponibile: ci trattavano tutti come se fossi già dei grandi artisti. Una bellissima sensazione».

Un anno denso di riconoscimenti? Qual è quello che le ha fatto più piacere?
«Ricevere un premio è sempre una cosa gradita. Mi hanno assegnato il Bindi, l’Incanto, il Musica Controcorrente e la segnalazione per il Premio Tenco. L’exploit, comunque, lo ho avuto con Sanremo: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo, la Targa Pmi e, quelli a cui tengo particolarmente, il Premio della critica Martini e il Premio Jannacci».

Sanremo, le impressioni post festival di come ha funzionato il concorso e del riscontro che ne ha avuto?
«È una macchina infernale. In pochi giorni trita e macina di tutto. Ritmi serratissimi. Si dorme pochissimo tra prove, dirette e interviste. Aiuta molto l’adrenalina che va a mille. Poi quando si torna a casa c’è il letto per tre giorni filati. Ma il bilancio finale è più che positivo. Sanremo continua a essere il palcoscenico che ti dà la maggiore visibilità».

Degli altri concorrenti chi ha più apprezzato?
«Ho fatto amicizia con Mudimbi di San Benedetto e Ultimo, anche lui romano come me. Inoltre, ho legato con Fabrizio Moro e Roy Paci».

Il voto ai conduttori?
«Favino, una vera folgorazione. Poi è stato bravo anche Baglioni, molto alla mano e simpatico».

Cosa vuol dire avere come produttore Steve Lyon?
«Quando mi sono presentato da lui per “Stanno tutti bene” non ero sicuro che avrebbe accettato: passare dai Depeche Mode e The Cure a Mirkoeilcane non era poi così scontato. Invece ho trovato una persona disponibilissima e ovviamente un grande professionista».

La trama delle sue canzoni ha un velo di tristezza se non di dramma, ma la vita la vede così brutta?
«La vita la vedo positiva. Ma a Sanremo volevo presentare un brano… serio».

“Stanno tutti bene mi fa ricordare il “Signor Tenente” di Giorgio Faletti.
«Forse nel modo di presentare il testo, ma ti assicuro che non voglio emulare nessuno».
Ora le instore poi il tour. Attività in grande movimento. Non ci sono ancora date nelle Marche. C’è speranza?
«Al momento non ho date nella vostra regione. Ma in corso d’opera spero proprio di sì ci tengo particolarmente a ritornare qua».

Come sarà il tour che partirà il 4 maggio?
«Acustico. Sarò sul palco con i miei amici di sempre: Alessandro Luccioli, romano, alla batteria, Domenico Labanca, lucano, alle tastiere e Francesco Luzio, siciliano, al basso. E ovviamente io, voce e chitarra. L’idea è quella di fare un concerto che sia anche un colloquio con il pubblico».

E per questa sera?
«Sicuramente i brani di Musicultura e Sanremo più altre canzoni tratte dall’ultimo album “Secondo me”. Sarà una bella serata».
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