Tutti a San Marcello, mecca d'autunno
per gli amanti del vino e dell'olio

Tutti a San Marcello, mecca d'autunno per gli amanti del vino e dell'olio
di Edoardo Danieli
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Mercoledì 13 Dicembre 2017, 15:16
Sul finir dell’autunno, la Vallesina diventa meta di un incessante pellegrinaggio. Sono i viandanti alla ricerca di vino e olio, due prodotti che in questo spicchio di Marche sono un fiore all’occhiello di produzioni di altissima qualità. Uno dei castelli di Jesi più suggestivi da visitare è San Marcello, facilmente raggiungibile dall’uscita di Monsano della superstrada 76.
 


L’alimentazione
Paese del benessere e dell’alimentazione, San Marcello è una fortezza cinta da splendide mura medievali, dove sono custoditi autentiche sorprese, capaci di attirare visitatori da ogni parte d’Europa. La collezione di tesori è destinata a crescere ancora: sabato prossimo, alle 17, a palazzo Marcelli, splendido manufatto rinascimentale lungo le mura, sarà inaugurato lo spazio espositivo dedicato allo scultore Sergio Tapia Radic, un cittadino del mondo, che ha scelto San Marcello come buen retiro. La città, dal canto suo, lo ha accolto con grande riconoscenza mettendogli a disposizione uno spazio dove conservare le opere che l’artista custodiva nella sua abitazione. Cileno di nascita, italiano d’adozione, opere di Radic sono conservate in numerose collezioni private e pubbliche di mezzo mondo: da sabato un corpus straordinario sarà a disposizione degli appassionati d’arte.
 
La telefonia
Lo spazio espositivo, si aggiunge a un’altra collezione che da una decina di anni è visitabile a San Marcello. Si tratta del museo della telefonia, aperto su prenotazione al numero telefonico 329.3607584. Anche qui si è trattato di un fortunato incontro che dimostra l’alto tasso di ospitalità che si respira in paese. La collezione, che ora è in un nuovo edificio ristrutturato dal Comune, adiacente a palazzo Marcelli, è il frutto della passione di Giuseppe Renzini, collezionista e restauratore, che è riuscito a mettere insieme 200 pezzi, d’epoca e di modernariato, che ripercorrono la storia e lo sviluppo della telefonia. Accanto al ricevitore Meucci (1871) ecco il Ragno, costruito da Ericson per lo Stato Pontificio nel 1890, poi via via tutte gli apparecchi. Già il museo è di una godibilità straordinaria, ora sta per arrivare un’ulteriore perla: la prima centrale telefonica automatica operativa in Italia. Dove fu attivata? A Jesi, naturalmente. Quando fu il momento di smantellarla, all’operaio che aveva ricevuto l’incarico, mancò il cuore di portare l’apparecchio al macello. Lo salvò in un garage, dove è stato ritrovato. Ora sarà rimontato e restaurato per finire in gloria in una sala adiacente al museo.


 
Il parco dei fossili viventi
Un altro segno della cura con cui si vive a San Marcello è la scelta della scuola media che, alcuni anni fa, ha portato docenti e alunni, con la complicità dell’amministrazione comunale, a creare il parco delle piante fossili viventi. Il parco si trova davanti alla scuola ed è visitabile. A fare da guida, gli stessi alunni che sono formati alla bisogna. Mantenimento delle piante - funzione educativa ormai desueta - e didattica procedono a braccetto.
 
Il loisir
Si sa, il tempo libero non può essere solo sale di museo e parchi naturali. Ecco, anche da questo punto di vista, San Marcello è un piccolo scrigno di tesori. Andar per cantine e frantoi è il modo migliore per entrare in contatto con questa terra. Ascoltare i produttori - alcuni anziani, altri giovanissimi - che spiegano le scelte di viti e ulivi, fa comprendere quale patrimonio di sapienza rischia di venir dimenticato, nella quotidiana corsa verso chissà dove. Infine, perle di ospitalità sono le strutture che pullulano sulle colline. Hotel, agriturismi, bed and breakfast: c’è solo l’imbarazzo della scelta e della tasca. Mangiare, dormire, con un pensiero che ronza in testa: a San Marcello ci ritorno.
 


Qui si adotta una vigna
Lacrima e Verdicchio: impossibile sbagliare cantina. Se, poi, siete proprio affezionati, potete anche adottare una vigna. Lo propone la Tenuta San Marcello. Si sceglie la porzione di terreno, si indica per quanti anni lo si vuole tenere e, alla fine, si possono anche personalizzare le bottiglie.
 
Tutte le varietà dell’olio
L’esperienza dell’olio è uno dei percorsi del gusto da non perdere per chi arriva a San Marcello. Tra le varie proposte spicca quella del frantoio L’Olinda (via Serra)che propone una gamma di oli monovarietali unica nel suo genere, con le varietà tipiche della zona e comunque delle Marche.
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