Dalla Liguria a New York negli spazi
dove una volta correvano i treni

Dalla Liguria a New York negli spazi dove una volta correvano i treni
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 15 Novembre 2017, 13:10
In principio era New York. Là dove correva il treno, ora c’è un parco pubblico: la High Line è stata la prima linea ferroviaria a diventare tutt’altro. Parigi seguì l’esempio: la ville lumiere è attraversata - sempre dove filavano vecchi binari - da una passeggiata sopraelevata, una serpentina verde che si snoda tra alberi da frutto, roseti e cespugli. Nell’Anno Internazionale del turismo sostenibile, dichiarato dall’Onu, è bene sapere che, lungo tracciati antichi di locomotive e carrozze, oggi si passeggia nel verde, si fa teatro, si legge, ci s’incontra. Riconvertirsi, per la gioia degli eco-viaggiatori.
 
Le rotte di casa
Da New York alla Liguria, senza dimenticare le strade ferrate di casa perché il principio della eco-trasformazione si applica bene anche alle linee ferroviarie marchigiane non più in funzione. Nell’Atlante di Viaggio, che racconta di binari dismessi da tradurre in percorsi ciclopedonali, un capitolo è dedicato ai 49 chilometri di fascino e curve della Fano-Urbino e ai 43 chilometri tutti da godere di Fermignano-Pergola. Come in un diario di viaggio, in quel libro - presentato a Rimini in occasione di Ecomondo - si riordinano ferrovie dismesse e informazioni sulle bellezze naturali e paesaggistiche che s’incontrano lungo la via. Obiettivo: rilanciare lo sviluppo della rete di mobilità sostenibile in chiave turistico-ambientale. Il “tutti in carrozza” di collettiva memoria cambia registro.
 


Nel West Side
Tutto iniziò nel cuore del West Side di New York che oggi oggi brilla di verde smeraldo. Un’idea che del 1999 venne a due newyorkesi lungimiranti: Joshua David e Robert Hammond. Tra il 2011 e il 2014 la High Line si trasformò in una serpentina verde che in alcuni punti si avvicina talmente tanto alle case da dare l’impressione di entrarci dentro. A Parigi si trasformavano, invece, i vecchi binari del treno che collegava place de la Bastille a Varenne-Saint-Maur, nella Coulée Verte René-Dumont: quattro chilometri e mezzo di piante di rosa, di vite e di lavanda. Un parco lineare, sopraelevato di una decina di metri che attraversa il XII arrondissement fino al Jardin de Reully, aperto al pubblico tra le 8 e le 17. Ma si deve arrivare fino in Spagna per ammirare una delle più belle Vías verdes (viasverdes.com), linee ferroviarie in disuso riconvertite all’ecoturismo: corre da Coripe a Novalagrulla, in Andalusia, per tredici chilometri di sterrata da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo (fundacionviaverdedelasierra.es).
Alla fermata Italia si preferisce procedere con i riflettori puntati. Su il sipario, perché questa stazione dell’Emilia Romagna è un palcoscenico. Siamo nell’ex deposito ferroviario di Cotignola, vicino Ravenna, che è diventato il Teatro Binario dove tutto quanto fa spettacolo: concerti, rassegne, laboratori e la stagione di prosa di Cambio Binario (cambiobinario.it). Un vagone merci è stato trasformato in camerino per gli attori, il recupero di altri due vagoni merci garantisce caffetteria e foyer. A Servigliano, nel Fermano, la stazione in disuso invece è la Casa della Memoria: un museo multimediale che racconta cinquant’anni di campo di concentramento. Una conversione del cuore.
 
A pelo d’acqua
In Liguria si pedala a filo d’onda tra borghi, giardini e la costa di ponente, lungo i ventiquattro chilometri di pista ciclo-pedonale del Parco Costiero Riviera dei Fiori, sorta sul vecchio tracciato ferroviario tra Ospedaletti, Sanremo e San Lorenzo al Mare (area24spa.it). Un parco aperto a tutti e a tutto: jogging, pattinaggio e sport di gruppo. Da non perdere la sosta per uno spuntino allo scalo merci riconvertito in bar. Di fronte al mare, proprio là dove correva il treno.
 
Al Whitney Museum disegnato da Renzo Piano
A New York, lungo la High Line. Divertente scendere a livello strada in uno dei tanti locali per un drink, per una sosta gourmet al Chelsea Market, e poi risalire sulla High Line, disegnata dal green designer Piet Oudolf (autore insieme a Rick Darke del libro Gardens of the High Line. Elevating the Nature of Modern Landscape), fino alla nuova sede del Whitney Museum, disegnato da Renzo Piano.


 
Fino a Olvera nei “villaggi bianchi”
In Spgana, dall’ex stazione ferroviaria di Coripe si costeggiano campi in direzione del monumento naturale Chaparro de la Vega, una quercia di oltre 200 anni d’età. Sorpassata l’Estacion de Zaframagón (oggi osservatorio ornitologico), si attraversa la riserva con il canyon El Estrechón. Dopo i tunnel si raggiunge la stazione dismessa di Novalagrulla. Si prosegue fino a Olvera: uno dei “villaggi bianchi”, i pueblos blancos andalusi.
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