Marche, gli itinerari della meditazione
Dalle sorelle di Francesco agli eremi

Marche, gli itinerari della meditazione Dalle sorelle di Francesco agli eremi
di Federica Buroni
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Mercoledì 25 Ottobre 2017, 09:26
C’è un tempo per tutto, anche per la meditazione. Staccare la spina e riflettere sul sé e sul rapporto con il cosmo. Una pausa dal mondo, dai ritmi frenetici della vita quotidiana per rifugiarsi in campagna, in un bosco. O in convento, in un monastero, in una chiesa. Sacro e profano, le Marche sono ricche di questi luoghi lontani da ogni forma di caos. È il turismo spirituale che talora coincide con quello religioso. Ma non necessariamente. Ci sono le basiliche, come quella di Loreto, simbolo della cristianità, o i monasteri come Fonte Avellana e quella perla sita in cima alla collina che è l’eremo di Monte Giove. Marche, terrà di santità e di papi. Ma si va oltre. Un percorso anche social con #marchespiritualeroute. Tra mille sfaccettature e incognite. 

Eremi e monasteri 
È tradizione consolidata. Camaldolesi, cistercensi e francescani sulle orme di San Francesco hanno costellato il territorio di monasteri, abbazie, conventi, alcuni dei quali aprono oggi le loro porte a ospiti e visitatori. È così che sacro e profano si mescolano. Con l’Appennino marchigiano che, da sempre, rappresenta una delle mete ideali per i santi eremiti, che qui trovarono rifugio nelle grotte rupestri, capaci ancora di suscitare nel visitatore pace e serenità. Su questo sfondo, il pellegrino ricerca il suo luogo ideale. Come l’eremo di Monte Giove, a Fano: poco distante dalla città, si trova sulla cima di una collina, immerso nel verde e nel silenzio più assoluto. Spesso qui si organizzano convegni, si raccolgono esperti a confronto e il visitatore può pernottare. Magia pura. Per informazioni www.eremomontegiove.it Poco più in là, sempre nella provincia di Pesaro e Urbino, ai piedi del monte Catria, ecco il monastero di Fonte Avellana: maestoso, stretto com’è tra verdi valli e una vegetazione lussureggiante. L’ospitalità è d’obbligo e, per informarsi, www.fonteavellana.it. In provincia di Ancona, c’è il monastero di Santa Chiara, a Sassoferrato, fondato nel 1200: furono accolte le “sorelle” di San Francesco. Tutto è rimasto come allora con le clarisse pronte a dare alloggio ai visitatori (per ogni informazione ecco www.monsterosantachiara.it). Guai a lasciarsi sfuggire l’eremo di Santa Maria Valdissasso a Valleremita, nell’Anconetano, dove il francescanesimo è di casa. E poi c’è Abbadia di Fiastra, a Macerata, con la rinascita assicurata, luogo di relax e di pace e con un’ospitalità da mille e una notte su www.abbadiafiastra.net. Un’altra oasi imperdibile è il monastero di Valledacqua, ad Acquasanta Terme, che ospita da due a cinque monache camaldolesi: vicino al monastero c’è un albergo che offre ospitalità (per info www.valledaqcau.com). 

Itnerari della fede 
In un mix tra misticismo e devozione, gli itinerari delle fede seguono tre assi viari principali dove scoprire abbazie, eremi e santuari. La via Flaminia entra nelle Marche nel comune di Cantiano per poi attraversare Cagli, Acqualagna, la Gola del Furlo, Fossombrone, Fano, Pesaro e terminare a Rimini. Con le sue varianti, finisce per abbracciare la valle con le abbazie e, da Ancona, risalendo l’Esino, conduce verso Roma. Senigallia è la città natale di Papa Pio IX e Corinaldo la terra d’origine di Santa Maria Goretti. L’altro asse viario è la via Lauretana che, dalla Santa Casa di Loreto, arriva all’itinerario romanico lungo la valle del Chienti e alla basilica di San Nicola da Tolentino. Infine, c’è la via Salaria con le sue varianti che conducono nelle terre di Papa Sisto V, e cioè Grottammare e Ripatransone, di San Giacomo della Marca, con Monteprandone, e dei farfensi, ricche di monumenti romanici, eremi, abbazie e santuari, da Fermo ad Ascoli Piceno alle terre del parco nazionale di Sibillini. La pace sia con voi.
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