In Indonesia è una gara di bellezza
Bali e Lombok, una sfida tra perle

In Indonesia è una gara di bellezza Bali e Lombok, una sfida tra perle
di Edoardo Danieli
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Mercoledì 1 Novembre 2017, 15:50
Vulcani e cascate, terrazze di riso, mare turchese, orlato di palme, brulicante di corallo. Architetture e ambiente che si fondono in un alternarsi di paesaggi mozzafiato. Una profonda spiritualità che sottolinea i gesti della giornata scandita da omaggi floreali o richiami dei muezzin e una brulicante vita notturna. Spa rilassanti e sport acquatici sopra e sotto il mare. Tutto questo è il derby tra Bali e Lombok, due tra le più turistiche delle oltre 17mila isole indonesiane. Un viaggio di sicuro valore che non ha vincitori: meglio visitarle entrambe, anche se si ha poco tempo a disposizione, sebbene due settimane siano necessarie per avere almeno una soddisfacente infarinatura.
 


Il paesaggio
Sono molti i motivi per amare Bali e Lombok, così uguali, così diverse. A cominciare dal paesaggio. Tutte e due sormontate da vulcani, quello di Bali è attualmente a rischio eruzione, ma questo non ferma il flusso turistico, scendono verso il mare con le splendide risaie, patrimonio dell’umanità. A Lombok, la strada che conduce al vulcano Rinjani, è pieno di guest house che offrono l’escursioni: in giornata alle cascate, con scimmie al seguito, per due o tre giorni al cratere del vulcano, dove c’è un lago. Visione che ripaga di ogni fatica dell’ascensione. Peraltro resa facile dalla disponibilità delle guide che si offendono se non consenti loro di prenderti lo zaino. «È il mio lavoro», dicono.
 


Il volo
L’aeroporto di Bali-Denpasar è frequentatissimo. Voli per tutte le tasche, anche se quelli più convenienti costringono poi a lunghe attese negli hub di riferimento della compagnia. Un compromesso equilibrato è Singapore airlines in partenza da Malpensa, che consente anche il ritorno da Lombok. E se dovete aspettare c’è la possibilità di trascorrere qualche ora a Singapore, che è sempre un bel prendere. La parte sud di Bali ha le due spiagge più famose e frequentate: Nusa Dua e Kuta. Sono piene di australiani che seguono le onde del surf. Nella stagione secca, tra aprile e settembre, si va a sulla costa occidentale, mentre Nusa Dua è preferibile nella stagione umida. Il mare è un forte richiamo ma non l’unico.
La grande ricchezza delle due isole è la spiritualità che entra a far parte del quotidiano, con semplice normalità. A Bali, i templi sono di una bellezza sorprendente, oltre che per l’architettura - sempre legata al mito e all’ambiente e autentica guida alla conoscenza di questa terra - per la vitalità dei fedeli che li frequentano. Tirta Empul, da questo punto di vista, è imperdibile.


 
Il mare
Sopra e sotto l’acqua c’è vita. Snorkeling e immersioni hanno diversi punti di riferimento sulla costa e hanno il loro luogo di elezione alle Gili, tre isole tra Bali e Lombok. Qui nuotare tra le tartarughe, anche grazie a un intelligente lavoro di tutela, è la norma; per mante e delfini occorre attendere, secondo i locali, la stagione delle piogge. Sopra, basta passeggiare tra locali e street food per godere della simpatica ospitalità degli indonesiani. Mangiare bene è facilissimo, la cucina è alla portata di tutti: l’aglio è la spezia favorita, la zuppa è una delizia. Tanto pesce e poca carne per non scontentare le varie religioni. Buoni anche i dolci e i banana pancake. Kuta, Trawangan, Lovina sono tra le spiagge più rinomate, anche se il fascino di Sire, a Lombok, è davvero unico. Nell’alta stagione, da giugno ad agosto, trovare un posto non è facile, ma tentare vale la pena.


 
Tugu, quando l’arte è il segno dell’ospitalità
Tugu è una catena di hotel indonesiani. Pochi alloggi, in un ambiente che pullula di oggetti di antiquariato: un vero museo sull’acqua, con spa e ristorante affascinanti, che da solo vale la pena del viaggio.
Info www.tuguhotels.com
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