Nella Frontino di Carlo Bo, un borgo
incantato patria di cultura e letteratura

Nella Frontino di Carlo Bo, un borgo incantato patria di cultura e letteratura
di Federica Buroni
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Mercoledì 27 Settembre 2017, 12:53
Ed eccolo, Frontino, il “salotto” del Montefeltro. Proprio qui, in questo paese, che del Ducato conserva la magnificenza, tutto è già pronto per accogliere la 36esima edizione del prestigioso Premio nazionale di cultura “Frontino Montefeltro”. L’8 ottobre segna l’avvio di un evento che, da tanti anni, segna il destino di questo borgo perso nel parco naturale del Sasso Simone Simoncello. Pochi giorni, dunque, per l’ambita celebrazione di un premio fondato dal rettore di Urbino, Carlo Bo. La cerimonia si svolgerà nella superba location nel convento di Montefiorentino. Occasione propizia, allora, per visitare il più piccolo comune della provincia di Pesaro e Urbino, l’antico Castrum Frontini. Tra il castello, il mulino e il monastero di San Girolamo, Frontino trasuda di storia con i suoi 300 e poco più abitanti. Un gioiello da conservare nel cuore.



Il premio
Via ai fasti, si comincia. Il borgo s’appresta a dare il benvenuto a una delle iniziative culturali più significative delle Marche: un premio letterario che, ogni anno, vede la partecipazione di scrittori e giornalisti appartenenti alle maggiori case editrici. Fondato da Carlo Bo e dal sindaco Antonio Mariani, ora guidato dal rettore Vilberto Stocchi e dal sindaco Andrea Spagna, l’evento si snoda lungo tre direttrici: i Personaggi, il settore umanistico con l’Arte di vivere e quest’anno la Cultura del Montefeltro. Fa il suo ingresso anche la sezione Ambiente. Cerimonia importante, questa del Premio, che, negli anni passati, è stata caratterizzata dalla presenza di nomi illustri come Tonino Guerra, cantore del Montefeltro, Giovanni Testori, il regista Sergio Leone e il professor Umberto Veronesi.

Le bellezze del borgo
Tra storia e cultura, Frontino è tutto da godere. Sulla cima del Montefeltro, tra le bellezze da custodire con grazia, c’è il castello, arroccato su uno sperone, che domina il torrente e la valle del Mutino. Ed eccolo, allora, il salotto con le piazze e le strade lastricate dai ciottoli del fiume. E poi ci sono i fiori e le piante che si affacciano dalle case a schiera. Le torri e la cinta muraria riportano alla memoria le origini di questo castello. Tra le opere da non perdere, in questo viaggio rigenerante per lo spirito, c’è la tela della Madonna col Bambino, attribuita alla scuola del Barocci, il Palazzo Malatesta con scantinati e volte a crociera. E la fontana, scultura d’acqua di Franco Assetto, dedicata la maestro elementare e intitolata a Caterina Remies Forlani, quale figura simbolica d’insegnante molta amata dalla gente di Frontino.

Il convento più grande
E, naturalmente, da visitare c’è il convento di Montefiorentino che risale al suo fondatore San Francesco, nel 1213: è uno dei conventi più grandi delle Marche, con ampi spazi interni e oltre 10 ettari di terreno, adibiti a parco e area sportiva. La cappella dei Conti Oliva, costruita nel 1484, è il fiore all’occhiello di Frontino, meta obbligata dei cultori d’arte. Sempre in questo borgo, si trova il monastero di San Girolamo, appartenente all’illustre famiglia dei Vandini, per concessione del vescovo di Montefeltro Luca Melini e anche con il successivo sostegno dei Duchi di Urbino. Un luogo molto particolare, di recente restaurato dal Comune che ne è proprietario. Oggi è un’oasi tranquilla dove i turisti possono soggiornare.

Il mulino
Il turista non può rinunciare alla tappa al mulino di Ponte Vecchio che, anticamente, serviva il pane al castello. Crebbe presto d’importanza e divenne un punto di riferimento per varie comunità. A scopo difensivo, è stata eretta un’alta torre e per un collegamento più solido è stato scavato anche un passaggio sotterraneo. Oggi è costituito da molti locali, sono attivi due apparati molitori con vecchie macine, azionati a energia elettrica. Una serie di 21 pannelli illustra la storia del pane e dell’arte molitoria. Presto diverrà museo, per raccogliere attrezzature e utensili dell’antica attività artigiana.



La Sagra del Fagiolo
Oltre al Premio nazionale di cultura “Frontino Montefeltro”, sempre nel convento, ogni anno, si svolge la Sagra del Fagiolo, dedicata ai prodotti gastronomici e allietata da eventi musicali. Da ricordare, poi, anche il Festival internazionale degli spaventapasseri.

L’orizzonte senza fine
Frontino appartiene alla Comunità Montana del Montefeltro e all’area del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. Protetto alle spalle dal monte Carpegna, il borgo gode della vista su un orizzonte senza fine tra i monti della Luna, del Nerone, del Catria, dello Strega, del San Vicino.
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