Le vaccinazioni sono in forte calo:
campanello d'allarme preoccupante

Le vaccinazioni sono in forte calo: campanello d'allarme preoccupante
di Daniele Pallotta
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Martedì 4 Luglio 2017, 14:37
«Le vaccinazioni sono state l’intervento medico sanitario che, insieme forse alla potabilità delle acque, fino ad oggi ha salvato più vite umane migliorando lo stato di salute globale, permettendo un graduale allungamento dell’aspettativa di vita nei Paesi in cui si è raggiunta una sufficiente copertura di comunità. Oggi, tuttavia, proprio in questi Paesi i tassi di copertura delle vaccinazioni stanno calando a causa di una crescente diffusione di credenze e di disinformazione contro le vaccinazioni».

La comunicazione
È un campanello d’allarme quello che è risuonato in occasione del confronto dal titolo: “Comunicare i vaccini”, promosso dal master sulla scienza nella pratica giornalistica dell’Università “La Sapienza” di Roma con il supporto di Msd, e che ha visto seduti allo stesso tavolo rappresentanti del mondo dell’informazione ed esperti di igiene pubblica, pediatri, storici della medicina, sociologi e referenti delle associazioni nate spontaneamente per promuovere le vaccinazioni.

Timore social
Dopo l’annunciato timore per come le vaccinazioni oggi vengono comunicate, sui social il 76,9% pagine e gruppi specifici per le vaccinazioni vengono gestiti da chi in tema di vaccinazioni si dichiara contro, basta ascoltare chi legge numeri e tendenze per capire che è necessario fermare il mondo e scendere subito. Nel nostro Paese, negli ultimi cinque mesi e mezzo, si sono registrati 2.851 nuovi casi di morbillo. Una minaccia, quella di questa malattia, che si riteneva consegnata, e per sempre, al passato. Eppure essa è tornata insieme, tanto per citare un altro male che colpì i nostri nonni, alla poliomelite. Le informazioni più recenti ci dicono che in Italia solo sette regioni superano la soglia del 95% per la vaccinazione antipolio. Le Marche non ci sono e il valore medio nazionale, per rimanere nei numeri, si ferma al 93,33%. La riacutizzazione, questo sì è un allarme preoccupante, riguarda anche altre malattie infettive come la difterite, l’epatite B, il tetano, la meningite. Lo dice il ministero della Salute: nessuna vaccinazione raggiunge da noi la soglia di sicurezza del 95%. Le coperture vaccinali a due anni per l’antidifterica sono al 93,56%, l’antitetanica al 93,72%, l’antiepatitica B al 92,98%. In calo anche la copertura media per lo pneumococco che è all’88,35%. Unica tendenza in aumento è quella per il meningococco C, ma siamo all’80,67%.



Il piano nazionale
Dopo le notizie cattive, però, quelle buone: il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 inserisce nei livelli essenziali di assistenza, per la prima volta, il diritto di tutti i cittadini italiani di sottoporsi a un nuovo calendario vaccinale. Altra novità, in questo caso assoluta, è che il Decreto legge 73 del 7 giugno prevede come obbligatorie vaccinazioni per chi si iscrive a scuola nella fascia d’età da zero e fino ai sei anni.
«In un momento storico in cui il cosiddetto principio democratico dell’“uno vale uno” esce dal perimetro della politica per entrare nel campo della comunicazione, si arriva al paradosso di ritenere che i giudizi di scienziati di chiara fama, come Umberto Veronesi per intenderci, che sono suffragati da dati verificati e incontrovertibili, vadano messi sullo stesso piano delle opinioni di blogger ed esperti spesso improvvisati», sottolinea Antonello Piroso, giornalista e conduttore radiofonico. «Va detto subito – tranquillizza anche i più esagitati Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Pisa – che le nuove tecnologie hanno consentito di mettere a punto vaccinazioni combinate, efficaci e sicure».



Il piano di prevenzione
Tra le novità introdotte dal Decreto 73 del 7 giugno c’è il superamento definitivo dei limiti del calendario dell’infanzia. La prevenzione vaccinale viene integrata come servizio preventivo per tutta la durata della vita. Sono incluse vaccinazioni da fare nell’adolescenza, nell’adulto ma anche nell’anziano.

I vaccini combinati
I nuovi vaccini combinati messi a punto negli ultimi tempi offrono l’indubbio vantaggio di facilitare l’esecuzione del calendario del Piano nazionale di prevenzione, diminuire lo stress del bambino legato a sedute vaccinali multiple, pur mantenendo livelli di efficacia pari ai vaccini singoli.
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