Fitness, una passione travolgente
per sempre più italiani di ogni età

Fitness, una passione travolgente per sempre più italiani di ogni età
di Piero Lai
3 Minuti di Lettura
Martedì 26 Settembre 2017, 15:28
Italiani sempre più amanti dello sport. Se guardiamo all’ultimo report dell’Istat (‘La pratica sportiva in Italià), notiamo come la percentuale di chi pratica sport con continuità sia in costante crescita dal 2013. Una persona su quattro, ormai, si dichiara uno sportivo. Il dato è confermato dall’ultimo Osservatorio sanità di UniSalute, attraverso un’indagine condotta su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati analizzati, il 22% degli intervistati fa una regolare attività fisica più volte a settimana, il 16% una volta a settimana, il 45% saltuariamente e solo il 18% ha dichiarato di non farla mai. Più pigri gli italiani tra i 35 e i 44 anni, mentre tra i 30 e i 34 anni si concentrano i più attivi.
 
Le motivazioni
La salute è senz’altro la motivazione principale che spinge a praticare sport (29%). A pari merito il fatto che, muovendosi, gli intervistati si sentano meglio con se stessi, seguito (26%) dal desiderio di volersi mantenere in forma; la perdita di peso è il motivo scatenante solo per l’11% degli intervistati. UniSalute ha chiesto poi agli italiani in quali sport preferiscono cimentarsi: al primo posto c’è la passeggiata (55%), che raggiunge il 64% tra gli over 65. Il 25% preferisce fare esercizi in casa, mentre il 19% è un fedele della corsa. E gli italiani che decidono di iniziare a correre sono sempre di più, basti pensare che nel nostro Paese sono quasi 40mila le persone che nel 2016 hanno concluso almeno una maratona. «Probabilmente gli italiani hanno preso coscienza del fatto che correre non solo aiuta a tenere sotto controllo il peso e gli zuccheri nel sangue, ma migliora lo stato della circolazione sanguigna e dà una mano anche all’umore», nota Uni Salute.
 
L’improvvisazione
È importante però comprendere anche l’importanza di non improvvisarsi atleti: dall’indagine di UniSalute risulta infatti che il 71%, invece di affidarsi a qualche esperto per praticare in modo corretto attività fisica, preferisce fare da solo; l’11% ricorre a un personal trainer e solo il 7% si mette nelle mani di un preparatore atletico. Il rischio di fare da soli aumenta al pari del crescere della difficoltà della pratica sportiva che si intraprende. Iniziare con un tecnico qualificato, è quindi sempre il consiglio che viene dato a tutti coloro che vogliono fare sport.
 


I fattori di rischio
«Praticare regolarmente un’attività fisica è una delle abitudini migliori in grado di garantire il benessere fisico - commenta Fiammetta Fabris, direttore generale di UniSalute -. La mancanza di movimento è uno dei principali fattori di rischio per la salute, senza contare l’aspetto economico: l’inattivi­tà non solo ha un pesante impatto negativo in forma di costi diretti per il sistema sanitario, ma ha anche un elevato costo indiretto in termini di aumento dei congedi per malattia o delle inabilità al lavoro. Crediamo fortemente che la salute passi attraverso un corretto stile di vita, e che questo sia fondamentale per vivere non solo più a lungo ma anche per mantenere un corpo sano».
 
L’abbonamento annuale costa in media 437,5 euro
Una media di 437,5 euro per l’acquisto di un abbonamento annuale, 157,3 euro per l’iscrizione trimestrale, mentre chi si limita al carnet da 10 ingressi paga mediamente 101,60 euro. Sono i costi delle palestre italiane, rilevati dalla prima Indagine dell’Onf - Osservatorio nazionale Federconsumatori - che ha monitorato i prezzi applicati da un campione di strutture in tutta Italia. A titolo rappresentativo sono state prese in considerazione sei città: Milano, Torino, Roma, Firenze, Napoli e Palermo. Sia gli abbonamenti che gli ingressi monitorati - specifica Federconsumatori - si riferiscono alla formula ‘open’, che prevede la possibilità di utilizzare la sala fitness e di seguire i corsi in tutti i giorni della settimana per l’intero orario di apertura della struttura. Agli importi, inoltre - precisano i ricercatori - occorre aggiungere anche il costo per il certificato medico per attività sportiva non agonistica, richiesto da molte palestre al momento dell’iscrizione sebbene la normativa vigente non preveda l’obbligatorietà della certificazione sanitaria per frequentare strutture diverse dagli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni né per chi non sia tesserato alle Federazioni sportive nazionali e alle discipline associate. Mediamente il costo del certificato è di 35 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA