Fisoterapia, la difficoltà e l'importanza
di affidarsi a mani giuste e qualificate

Fisoterapia, la difficoltà e l'importanza di affidarsi a mani giuste e qualificate
di Piero Lai
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Martedì 5 Settembre 2017, 12:08
Riconoscere la mani giuste, per affidarsi a professionisti qualificati e non rischiare di incorrere in danni, anche gravi. Perché i fisioterapisti abusivi in Italia sono oltre 100mila, il doppio di quelli veri. Per questo, in vista della Giornata mondiale della fisioterapia che si celebra venerdì prossimo, l’Associazione italiana fisioterapisti (Aifi) ricorda quanto sia importante rivolgersi a professionisti legalmente riconosciuti e competenti, evitando persone non formate e non competenti.

L’abusivismo
«È difficile tracciare un numero preciso dei fisioterapisti abusivi - spiega il presidente Aifi, Mauro Tavarnelli - si stima che possano essere circa il doppio rispetto ai veri professionisti che, dai dati in nostro possesso, sono circa 60-65 mila. L’unico mezzo che un cittadino ha per verificare la professionalità di un fisioterapista è valutarne il titolo di studio, e l’Aifi - ricorda - è l’unico ente certificatore privato».
«In mancanza di un Ordine professionale è difficoltoso monitorare il fenomeno - osserva Tavarnelli -. Ad esempio, non riusciamo a tracciare chi non esercita più o è in pensione o, nel peggiore nei casi, è deceduto. Abbiamo comunque la certezza che il numero di abusivi sia enorme - sottolinea - Basta notare la quantità abnorme di pubblicità ingannevole, le locandine sui pali della luce che promettono di curare tutti i mali, millantando fantomatici corsi. E ce ne accorgiamo anche dalla chiamate che riceviamo, per avere informazioni sulla validità dei titoli».
«Da anni raccomandiamo ai cittadini di fare attenzione, ricordando a tutti che i nostri associati sono veri professionisti, e che siamo a disposizione per valutare i titoli di sedicenti tali. Ma questa verifica non è sempre facile. I titoli che abilitano alla professione - ricorda il presidente Aifi - sono la laurea di primo livello di area sanitaria in Fisioterapia, oppure il diploma universitario abilitante o titolo equipollente o equivalente - ai sensi dell’articolo 4, legge 26 febbraio 1999, n.42 - e titoli stranieri che abbiano ottenuto il riconoscimento da parte del nostro ministero della Salute».



L’appello
«Se un cittadino non è in grado di effettuare questo controllo - prosegue Tavarnelli - può rivolgersi alla nostra associazione, verificando anche sul nostro sito. Accade spesso anche con amministrazioni pubbliche o enti assicurativi che ci contattano per verificare se un titolo è valido. Spesso questa operazione è complicata, soprattutto quando si tratta di titoli vecchi o stranieri, per questo - ribadisce - chiediamo a gran voce un Ordine professionale». Oltre a creare un danno d’immagine alla categoria, i fisioterapisti abusivi rappresentano «un pericolo, anche serio, per la salute» delle persone che vi si rivolgono.

I pericoli
«La fisioterapia è una pratica sanitaria, e una persona che si improvvisa professionista può fare danni gravi», denuncia il presidente Aifi. «Senza competenze di base, si possono provocare danni incredibili - gli fa eco la segretaria nazionale Aifi, Alessandra Amici - Prima di mettere le mani su un paziente bisogna essere certi di non far del male alla persona che si ha di fronte, essere consci delle conseguenze delle proprie manovre». La campagna Aifi si intitola #LeManiGiuste perché «deve dare l’idea di affidarsi alle mani più corrette per risolvere la nostra problematica, senza cadere nella rete di personaggi non abilitati a farlo. L’obiettivo è far capire alle persone che cosa fanno le mani giuste e come riconoscerle», raccomanda.
L’iniziativa si svilupperà su diversi canali di comunicazione, come social network e locandine. Saranno i FisioTipTop, cartoline illustrate distribuite in tutta Italia, ad avere il compito di informare il cittadino con consigli pratici e chiarimenti. «Le cartoline - precisa Amici - saranno 58, una per ogni anno dell’Associazione. L’8 settembre lanceremo anche un video sui social».
Ma le iniziative non finiscono qui: «Il 9 settembre al Palasavena di San Lazzaro di Savena (Bo) si terranno delle prove libere per tutti di scherma integrata, cioè la scherma che unisce atleti normodotati e con disabilità». Dalle 15 alle 17, molti istruttori saranno presenti per permettere, a coloro che lo desiderano, di provare la scherma utilizzando materiale di plastica con segnalazione elettronica della stoccata, con acustica differenziata per i non vedenti, in carrozzina per disabili. Verranno utilizzate protezioni apposite per provare l’emozione di un assalto, dopo aver acquisito le istruzioni di base.



L’accordo
«Inoltre - conclude - abbiamo siglato un accordo con Federfarma, grazie a cui i fisioterapisti che lo vorranno saranno presenti nelle farmacie per spiegare le motivazioni per cui si fa la fisioterapia e illustrare la campagna. Verranno distribuiti opuscoli, consigli sui problemi della schiena nei bambini e su problemi di incontinenza delle donne in seguito a interventi chirurgici».
Nelle Marche, inoltre, l’evento formativo dell’Aifi è in programma il 15 e 16 settembre e si propone di sviluppare le conoscenze anatomiche, fisiologiche e funzionali del distretto del gomito e del polso. È organizzato in collaborazione con l’Associazione italiana riabilitazione della mano e con Rialab Centro Fisioterapico. È in programma all’hotel Royal di Casabianca di Fermo. È un workshop rivolto a fisioterapisti, terapisti occupazionali, medici e studenti iscritti al terzo anno del corso di laurea in fisioterapia, come auditori. Segretario della Sezione Marche è la civitanovese Silvia Grasselli.
 
Così si può prevenire il mal di schiena dei bambini a scuola
L’opera di formazione dell’Associazione italiana dei fisioterapisti non è rivolta solo agli specialisti. Sul sito istituzionale, infatti, è disponibile materiale informativo per tutti i cittadini che vogliano apprendere, con sicurezza, come comportarsi per prevenire o trattare determinate patologie delle ossa. Uno degli opuscoli, liberamente scaricabile, si intitola “La schiena va a scuola”. Si tratta di una semplice guida, ideata per fornire informazioni e strumenti atti a promuovere comportamenti e stili di vita corretti, utili nella prevenzione delle malattie dell’apparato muscolo-scheletrico (in particolare a livello della colonna vertebrale) dei bambini. Dalla fase della crescita, vero momento critico per lo sviluppo di alterazioni della colonna vertebrale ai disagi principali in cui può incorrere il bambino, tra cui la scoliosi, spiegando che cos’è e quanto sia diffusa. Particolare attenzione viene inoltre rivolta alla scuola e agli stili di vita corretti per frequentarla.
Info https://aifi.net/documenti-associativi/
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