Donne e lavoro, la cistite causa
il 25% delle assenze per malattia

Donne e lavoro, la cistite causa il 25% delle assenze per malattia
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Martedì 5 Giugno 2018, 13:15
La cistite nelle donne è causa del 25% di assenze dal lavoro nell’arco di un mese. Eppure trascurano la patologia perché ignorano che l’urologo è il professionista in grado di risolvere definitivamente una condizione invalidante che può durare per anni. Occorre superare questi pregiudizi.

Il superamento dei pregiudizi
L’invito arriva dal 13esimo congresso Urop (Urologi ospedalità gestione privata), che riunisce a Salerno circa 600 esperti. «La cistite è una patologia che va assolutamente curata nelle fasi iniziali di insorgenza - spiega Stefano Pecoraro, presidente del congresso - Ne soffrono le donne di tutte le età, la malattia può insorgere anche senza nessuna patologia correlata. È necessario ricorrere subito a terapie specifiche per evitare la cronicizzazione della malattia, che rende la donna vulnerabile alterandone il suo stato sociale e sessuale. La prevenzione è fondamentale anche in questi casi. L’igiene e l’idratazione sono al primo posto. Anche le minzioni non devono essere rallentate, le ritenzioni di urina provocano sforzi all’interno del muscolo della vescica e ne alterano la sua contrattilità», aggiunge Pecoraro, che è anche direttore del dipartimento di Urologia Gruppo Malzoni Neuromed Avellino.

Nuove tecniche chirurgiche
Durante il congresso, aperto da una sessione dedicata alla live surgery, non sono mancati momenti dedicati alla presentazione di nuove tecniche chirurgiche mininvasive come i laser di nuova generazione e la radiofrequenza che permettono la conservazione della sessualità, soprattutto per l’eiaculazione e il ripristino di un’attività sessuale ottimale alterata dall’ingrossamento della prostata stessa.
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