Cartoceto in festa per il suo oro:
l'olio d'oliva dop è un vero nettare

Cartoceto in festa per il suo oro: l'olio d'oliva dop è un vero nettare
di Elisabetta Marsigli
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Sabato 4 Novembre 2017, 16:08
CARTOCETO - L’estesa presenza di ulivi nelle colline che circondano il borgo di Cartoceto in un territorio particolarmente favorevole, soprattutto per il clima, risale a epoche remote. La lunga tradizione ha poi trovato riconoscimento ufficiale nel 2004 quando è stata istituita la prima Dop olearia delle Marche, la Dop Cartoceto. A farne parte i Comuni di Cartoceto, Mombaroccio, Saltara, Serrungarina, Fano. Da 41 anni, a novembre, si festeggia la Dop con la tradizionale Mostra mercato dell’olio e dell’oliva, da tre anni trasformatasi in Cartoceto Dop, il Festival. Un contenitore dove arte, cultura e promozione del territorio sposano l’eccellenza enogastronomica. La Dop Cartoceto, che costituisce un valore aggiunto per l’offerta di turismo enogastronomico, ha l’obiettivo di allargarsi a tutti i comuni della provincia lungo le vallate del Cesano.
 
L’oro verde delle Marche
La conformazione orografica ha fatto sì che fin dal XIII secolo Cartoceto divenisse il più importante centro del contado di Fano per la produzione di olio d’eccellenza. Secoli fa, l’oro verde era utilizzato come moneta: veniva pagato il lavoro, usato come rendita e, negli scritti del noto studioso del territorio marchigiano Sergio Anselmi, si legge che «nel 1390 un somaro bianco con sella, vale sette quartaroli d’olio (61 litri) cioè intorno ai 4 ducati coi quali si comprano anche altrettanti quintali di grano». Da altri resoconti storici, risulta che nel 1500 la milizia veneziana fu pagata da Fano proprio con l’olio di Cartoceto. La vendita del prezioso frutto avveniva, nella piazza del borgo, spesso «alla minuta». Una risorsa importe e inesauribile per la popolazione del comprensorio cartocetano, soprattutto nei periodi di crisi generale in cui la sopravvivenza era messa a dura prova dalla scarsità di pane e vino.



Le caratteristiche
L’olio Dop Cartoceto viene prodotto prevalentemente dalle cultivar Raggiola, Frantoio e Leccino. All’atto della immissione sul mercato, l’olio deve rispondere ad alcune caratteristiche organolettiche: il colore deve essere verde o verde con riflessi giallo oro per gli oli ancora molto giovani mentre con riflessi più verdognoli per quelli maturi. All’odore deve presentarsi fruttato secondo la scala Coi, e con lieve sentore erbaceo. Possono essere presenti i caratteristici e gradevoli profumi di mandorla verde e mela acerba. Il gusto deve mantenersi armonico, fra le sensazioni di fruttato verde, dolce, amaro e piccante. Può essere presente un gradevole e caratteristico retrogusto di mandorla verde. «Il nostro olio – afferma Tommaso Maggioli, presidente del Consorzio Cartoceto Olio Dop - si caratterizza sia per una particolare fluidità che per le elevate proprietà nutrizionali e salutistiche. Nel tempo si è affermato anche a livello nazionale e internazionale, tanto è vero che il fatto che assomigli o possa essere paragonato a quello del Garda o a quello ligure, oli particolarmente delicati e fluidi, gli ha permesso di raggiungere un bacino di utenza più ampio rispetto agli oli tipici del centro Italia come quelli toscani o umbri.”
 
Un’ottima annata
Questa è stata decisamente un’annata eccezionale per la Dop Cartoceto, la migliore degli ultimi 10 anni, sia dal punto di vista qualitativo che nutrizionale, come ci spiega Maggioli. «La concertazione di polifenoli e antiossidanti che si riscontra di solito è molto più alta quest’anno, perché la siccità ha fatto sì che la spremitura delle olive sia più concentrata essendoci meno acqua. Non ci sono, in realtà, molte olive, ma la qualità è decisamente altissima». Un altro elemento positivo è stata l’assenza della mosca olearia che al di sopra dei 30 gradi non sopravvive e, di conseguenza, non solo il parassita più pericoloso degli ulivi non ha potuto arrecare danno, ma quest’anno non sono stati usati trattamenti antiparassitari, migliorando notevolmente la qualità. Tra i 36 soci che compongono l’areale, molti sono olivicoltori e altri sono produttori che esportano in tutto il mondo: «Il 60% della nostra produzione è venduto all’estero – prosegue Maggioli – perché gli stranieri conoscono bene il valore della denominazione di origine, che prevede controlli molto seri, dalla produzione in campo fino all’imbottigliamento, con ispezioni continue. Bisogna però considerare che in Italia la barriera del costo viene sentita di più». All’interno della Dop i produttori di biologico sono una decina, un buon terzo, ma bisogna dire che quasi tutti fanno una lotta integrata, ovvero molti uniscono il trattamento tradizionale, che ha una copertura più lunga e va a combattere la deposizione delle uova, con il trattamento biologico che invece diminuisce la popolazione adulta delle mosche. Non è un caso dunque, che l’olio Cartoceto Dop sia una delle eccellenze della nostra regione.


 
Due weekend speciali con la Mostra mercato
Oggi e domani e nel prossimo weekend la Mostra mercato dell’olio e dell’oliva di Cartoceto, dal 2014 “Cartoceto Dop, il festival”, organizzata dal Comune e dalla Pro Loco cittadina, offrirà una proposta culturale ed enogastronomica unica nel suo genere. Visite ai frantoi, mercatini dei produttori, degustazioni, osterie diffuse, passeggiate, mostre d’arte, teatro e laboratori per bambini che si miscelano con l’ottima musica grazie ad anche ad ospiti d’eccezione. Apertura della festa oggi con uno spettacolo per ragazzi, mentre domani e domenica prossima, piazza Garibaldi accoglierà i migliori produttori del territorio per poter acquistare ogni genere di leccornia a km zero con la partecipazione anche di Campagna Amica: gli appassionati di buona cucina, potranno degustare olio, vini e formaggi direttamente dai rappresentanti di cantine e frantoi.
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