Maria Cristina e la mamma sindacalista:
"Sì alla pizzica ma datemi solo Ancona"

Maria Cristina e la mamma sindacalista: "Sì alla pizzica ma datemi solo Ancona"
di Maria Cristina Benedetti
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Domenica 14 Maggio 2017, 15:26
Paola e Maria Cristina, un mondo di passioni per questa coppia madre e figlia. Lontane nel mondo, incardinate ad Ancona, vicine per tutto il resto della loro storia: il cuore, gli studi in giurisprudenza, l’impegno sociale (mamma nel sindacato, figlia negli scout), il mare che fa loro da sfondo, sempre. E l’entusiasmo condiviso per la pizzica. Paola Martano, nata a Lecce nel ‘62, ha vissuto a Milano, s’è laureata in giurisprudenza, poi si è trasferita ad Ancona: ha tre figli. Prof di diritto ed economia, è segretario regionale Snals, sindacato della scuola, di cui è nel Consiglio nazionale. Maria Cristina Speciale nata ad Ancona nel 1996: ha due fratelli. Diplomata al liceo classico Rinaldini, 
frequenta giurisprudenza alla Bocconi di Milano. È una scout; balla molto bene la pizzica e ha la passione dello scrivere. 


1. Pizzica, che passione. È la tradizione  che dà il ritmo alla vita? 
M: Mai dimenticare le origini, in particolare quando ti danno passione, ritmo e forza. Se dico pizzica, ricordo il mio essere fortemente salentina.
F: La tradizione è la base della vita, la pizzica le dà il ritmo giusto per andare avanti. 

2. Al mare: per perdersi nell’infinito o per ritrovarsi? 
M: Il mare per farsi avvolgere e sostenere dall’acqua, per abbandonarsi all’infinito quando è importante ritrovarsi.
F: Abitando vicino al porto vedo sempre navi che partono e che arrivano, la mia vita è così, sempre in viaggio: guardare il mare mi fa ritrovare la rotta quando la perdo.

3. Sulla rotta Lecce-Ancona-Milano qual è il punto d’incontro? 
M: La casa è dov’è il cuore: Lecce, Ancona, Milano e aggiungo anche Parigi…. è il continuo contatto il nostro punto d’incontro.
F: Ancona, è il centro della nostra vita- mio e della mia famiglia- tutto parte e tutto torna a casa! 

4. Nel mondo: con la voglia di tornare sempre o la vera patria?
M: Per i figli ho immaginato il mondo come orizzonte e passaporto per l’indipendenza, nella certezza del nostro solido rapporto d’amore. Così lontani, così vicini. Sempre.
F: Mi piace conoscere tradizioni diverse dalla mia e ampliare i miei orizzonti, ma ho sempre voglia di tornare a casa.

5. Famiglia-tribù: che pazienza! O finalmente a casa? 
M: Famiglia come nido e centro propulsore, punto fermo dell’esistenza.
F: Vivendo fuori casa ho cambiato qualche abitudine, mi sento più indipendente, ma il «finalmente a casa» non manca mai. 

6. Scrivere, insegnare, insomma comunicare. Una scelta di campo? 
M: Comunicare per condividere, per conoscere, per approfondire… dunque una scelta vera di vita.
F: Il foglio bianco mi ascolta, non giudica, posso scrivere tutto e scrivendo spesso la rabbia se ne va, la tristezza resta intrappolata lì nero su bianco e la gioia è come se si moltiplicasse. 

7. Giurisprudenza: per governare la realtà o per raddrizzare le storture?
M: La scienza del diritto per conoscere le regole, viverle con coerenza, nell’impegno sociale e personale.
F: Giurisprudenza per governare la realtà, non mi piace che le cose siano lasciate al caso.

8. Gli altri? Accanto o di fronte  al prossimo tuo?
M: «In questo mondo piccolo oramai, gli altri siamo noi, tanto prima o poi gli altri siamo noi» (Umberto Tozzi). Dunque: sempre e solo accanto!
F: Accanto, aiutare il prossimo aiuta anche te stesso. È difficile imparare a dare il buon esempio, imparare ad aiutare chi è in difficoltà senza sostituirsi a lui. 
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