"Dai mamma, non hai sempre ragione"
"E tu non fare tutto all'ultimo momento"

"Dai mamma, non hai sempre ragione" "E tu non fare tutto all'ultimo momento"
di Giulia Sancricca
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Domenica 17 Giugno 2018, 16:08
Madre e figlia insegnanti. Una in pensione si vanta di essere nata a Recanati e, in nome di Leopardi, è riuscita a stringere rapporti in molti paesi del mondo. L’altra, la figlia, si definisce maceratese. Insegna inglese e nel tempo libero, ama seguire le serie tv nella lingua che insegna. Due figure molto dinamiche, da non perdere. 
Donatella Donati si vanta di essere nata a Recanati. Nella sua vita ha fatto tanti lavori legati a insegnamento e scrittura. Appassionata di politica, è stata eletta nella prima commissione regionale per le Pari Opportunità e l’internazionalità. È cittadina onoraria del Comune di Issy-les- Moulineaux di Parigi.
Dall'altra parte, la figlia, Chiaretta Capodaglio è nata all’ospedale di Recanati ma si sente maceratese. Insegna inglese da più di trent’anni al liceo scientifico, dove organizza da 11 anni il progetto delle Model United Nations che vede gli studenti nel ruolo di delegati alle Nazioni Unite di New York. Nel tempo libero ama seguire le serie tv in inglese. Ecco domande e risposte. 

1. Le somiglio in che cosa?
Madre: Mia figlia non può stare senza fare qualche cosa che riguardi la cultura, la lettura, i viaggi, lo studio delle lingue e l’organizzazione di stage per gli alunni. Io, come lei, ho avuto sempre bisogno di applicarmi a qualcosa tant’è che il giorno dopo il pensionamento sono entrata nello staff di Tvrs dove sono stata per due anni. 
Figlia: Un carattere socievole, amante della conversazione e della vita sociale, lei in una forma più esuberante e mondana

2. La adoro quando e in quali momenti della giornata?
M.: Dopo aver ricevuto da parte mia qualche frase un po’ acida prima di andarsene viene a darmi un bacio 
F.: Quando racconta storie legate alla nostra famiglia e mostra interesse per i suoi nipoti così come quando trasmette una visione positiva e armonica della vita. 

3. Il suo difetto più grande
M.: Voler fare tutto,anche negli ultimi dieci minuti. 
F.: È quello connesso a una personalità ricca e forte: la tendenza a voler avere sempre ragione, cambiando poi idea dopo aver sentito le ragioni altrui. 

4. Il mio libro preferito 
M.: “The Will To believe” di William James che porto nel cuore con me dal tempo in cui facevo il liceo e il professore di filosofia ce lo fece leggere. 
F.: Ho sempre curato la lettura delle scrittrici angloamericane. Sono indecisa tra Cime tempestose di E.Brontë e Orgoglio e pregiudizio di J. Austen. 

5. La cosa più bella fatta insieme 
M.: Un viaggio a Londra. Io e lei sole
F.: Un viaggio a Torino, per ritrovare una sua amica d’infanzia recanatese, trascorrendo qualche giorno in un clima amichevole e festoso, alla ricerca del tempo perduto.

6. Le mie priorità che ho sempre seguito
M.: La sincerità, il rispetto degli altri e l’amore per i miei figli e per i miei cinque nipoti
F.: La famiglia e il lavoro, nello spirito risvegliato dal movimento cattolico al quale appartengo 

7. La scuola: lavoro su cui applicarsi o pura passione? 
M.: Lavoro e passione insieme. Non mi sono mai stancata di stare nella scuola sia come insegnante che come dirigente. Ci sono stata per cinquant’anni perché ho cominciato appena laureata a vent’anni e ne sono uscita a settanta. Ricomincerei da capo.
F.: Non credo si possa porre così l’alternativa: si tratta infatti di un lavoro molto faticoso e di grande responsabilità, che non puoi svolgere degnamente in modo impiegatizio, bensì soltanto investendoci tutta la tua passione.

8. Insegnante severa o amica degli studenti?
M.: Sono stata sempre gentile con gli studenti anche quando li ho rimproverati in modo educato e cercando di mettere in evidenza il meglio delle loro qualità. Ho mostrato loro di essere una persona amica, non una torturatrice.
F.: Il ruolo di insegnante ed educatrice impone delle regole che non consentono di tradurre tutto in termini personali. L’affetto che mi lega agli studenti non è per questo meno vivo. 
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