Patrizia e Maria: «Vorrei avere il tuo
sorriso». «Io la tua forza, mamma»

Patrizia e Maria: «Vorrei avere il tuo sorriso». «Io la tua forza, mamma»
di Talita Frezzi
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Lunedì 12 Febbraio 2018, 18:31
Patrizia e Maria, mamma in fascia tricolore (a Staffolo) e figlia prossima alla maturità. Identiche nello sguardo e soprattutto complici nella vita. Stesse passioni, dalla cultura alla cioccolata, ma una differente determinazione con cui affrontano le piccole grandi sfide della vita.
 
Patrizia Rosini, nata a Staffolo il 24 marzo 1964, studia lettere all’Università di Macerata dove si laurea. L’obiettivo dell’insegna-mento lo porta avanti, diventando docente alle scuole medie superiori. È anche sindaco del suo Comune, Staffolo. Ama molto leggere e fare lunghe camminate nella natura.
 
Maria Tesei, nata a Jesi il 29 novembre 1999, sta studiando al liceo classico Vittorio Emanuele di Jesi. Quest’anno conseguirà la maturità, poi dovrà ragionare sul suo futuro. Proprio come la sua mamma, ama molto leggere, scrivere e guardare film al cinema e in televisione.
 
Il libro che mi  ha cambiato la vita...
M - Il libro che mi ha cambiato la vita è senza dubbio “I Buddenbrook” di T. Mann.
F -A me ha influenzato moltissimo “Le città invisibili” di Italo Calvino.
 
Nella vita le mie priorità sono..
M - Cerco sempre di essere a posto con la mia coscienza e di mettermi nei panni degli altri prima di agire.
F - Le mie priorità sono realizzare gli obbiettivi che mi pongo e trovare un equilibrio in quello che faccio.
 
Le somiglio in...
M - Somiglio a mia figlia nella saggezza, nella riservatezza e nella passione per la cioccolata.
F - Più che somiglianza direi che siamo identiche anche nell’aspetto. Le mie amiche si meravigliano sempre di quanto ci somigliamo. Credo anche di essere come lei nel carattere, quando crediamo fortemente in qualcosa cerchiamo di difenderlo.
 
“Ma chi te lo fa fare?” glielo dico sempre quando si tratta di...
M - Non le ho mai detto “ma chi te lo fa fare?”, perché mi sento di sostenerla in ogni sua azione, anche se lei non ne ha bisogno. Certo, qualche volta si stanca di questa mia invasione di campo.
F - Glielo dico soprattutto quando la vedo arrabbiata o dispiaciuta per qualcosa in cui so che lei si è impegnata molto e a cui tiene, ma per colpa dell’ingratitudine di altre persone non viene apprezzata.
 
Quella volta che mi ha fatto davvero arrabbiare...
M - Non mi sono mai arrabbiata seriamente, è impossibile con lei adirarsi (a parte quella volta che ho nascosto i regali in giardino per non consegnarli, ma è durato solo un quarto d’ora).
F - Non c’è stata una volta in particolare, ma proprio non sopporto quando riesce a farmi sentire in colpa, utilizzando cento e passa argomenti in maniera estenuante. Così da darle ragione per inerzia.
 
La mia sfida più grande è..
M - La mia sfida più grande è trovare dei punti di incontro fra le persone per cercare di migliorare le situazioni o per risolvere i problemi.
F - La mia sfida più grande, al momento, è quella di superare questo quinto anno scolastico senza impazzire!
 
Di lei vorrei avere..
M - Di mia figlia vorrei tanto avere il sorriso e la bravura di andare in bicicletta.
F - Di mamma invidio la forza con cui affronta ogni situazione, vorrei averla anche io!
 
Il suo difetto più grande è..
M - Una sua qualità che potrebbe diventare una vulnerabilità è il pragmatismo. A grandi dosi il pragmatismo può diventare scetticismo e scarsa fiducia in progetti di ampio respiro. Per questo spero sempre che abbia anche qualche folle sogno, ogni tanto.
F - Il suo difetto più grande è indubbiamente quello di essere un’inguaribile idealista nonostante i suoi anni.
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