Marina e Chiara signore della moda
«Sei troppo schietta». «E tu lenta»

Marina e Chiara signore della moda «Sei troppo schietta». «E tu lenta»
di Francesca Pasquali
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Lunedì 8 Gennaio 2018, 14:04
Marina è la mamma, Chiara è la figlia: si sono ricongiunte dopo i rispettivi percorsi nella boutique di famiglia di Falerone. La moda come denominatore e anche un grande amore per la casa. I motivi di frizione non mancano ma sullo sfondo c’è una grandissimaforza familiare.
Marina Cestanelli, classe 1949, viene da Colmurano ma nel 1955 era a Falerone. Lì ha conosciuto il marito Giancarlo con cui nel 1969 ha aperto il negozio di abbigliamento MaGi Boutique, dove oggi lavorano anche i figli. Ha una grande passione per la cucina.
Chiara Santuci, classe 1981, nata a Montegiorgio, è laureata in Conservazione beni culturali a Macerata. Un anno in Spagna, poi di nuovo a Falerone. Nel 2008 ha iniziato a lavorare nel negozio di famiglia. Vive a Porto San Giorgio. Sposata, ha una bambina.
 
Meglio la moda o la cucina?
M - Sicuramente la moda, è il mio lavoro. Dopo cinquant’anni di attività non può essere che così. La cucina resta un hobby, l’ho ereditato da mia madre.
F - La moda: è l’ambiente in cui sono sempre vissuta e lo amo davvero tanto. Cucinare mi piace. Mi prendo cura delle persone a me care.
 
 
Di lei non sopporto proprio
M -  Il suo essere un po’ lenta nel fare le cose. E poi è una gran ritardataria: bisogna sempre aspettarla, mentre io sono sempre in anticipo.
F - Che non ha filtri tra ciò che pensa e ciò che dice, anche se in contesti come quello del nostro lavoro dovrebbe frenarsi un po’. È troppo schietta!
 
La lezione che mi ha dato
M - Quando ho scoperto la sua manualità e la sua creatività. È stata una sorpresa: è molto più brava di me.
F - Non c’è un episodio preciso, ma tanti piccoli esempi. A partire dal suo lungo e duraturo matrimonio. Per me è un punto di riferimento.
 
 
Il primo ricordo insieme
M - Quando ero incinta di lei. Ho desiderato tanto una seconda figlia. Poco prima che nascesse, riuscivo a sentire le sue mani nella pancia.
F - Dei tempi della scuola. Ricordo lei che stira io studio e disegno.
 
Una passione condivisa
M - Lo shopping. Ci compensiamo: se io non compro, lei mi incita, mentre io cerco di frenarla!
F - Fare compere. Quando capita, ci piace andare insieme. Portiamo anche mia figlia che rappresenta la terza generazione.
 
Lavorare insieme sì o no
M - Vantaggi perché possiamo sostituirci a vicenda. Svantaggi perché, passando tanto tempo insieme, ci si arrabbia.
F - In famiglia puoi organizzarti meglio la vita. Però, non ti fa avere orari. E io con una famiglia devo adattarmi di conseguenza.
 
Meglio un uovo oggi o una gallina domani
M - L’uovo oggi, soprattutto per un discorso legato all’età. Il meglio per me è ormai passato.
F - Tutte e due. Ho iniziato questo lavoro nel periodo della crisi, spero sempre nel domani. Intanto, però, vivo l’oggi.
 
Amiche o genitore e figlia
M - Tutte e due. Genitore e figlia resta essenziale, ma da amiche si parla di tutto.
F - Genitore e figlia. Non la considero una persona al mio pari. È un punto di riferimento.
 
 
Multitasking: risorsa o condanna
M - Condanna. A differenza di mio marito, oltre al negozio, io ho sempre un secondo lavoro che è la cura e la responsabilità della casa. Mi angoscia l’idea di non riuscire a portare avanti entrambi nel migliore dei modi.
F - Condanna, senza ombra di dubbio. Quando sono a lavoro e ci sono problemi a casa, vorrei essere lì per risolverli.
 
Lei è unica perché
M - Perché è lei, con i suoi pregi e i suoi difetti.
F - Perché non riesco a immaginarmela diversa da com’è. Diversamente, non sarebbe lei. 
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