Loretta e Giulia: «Lei odia il mare»
«Mai fare shopping, è troppo lenta»

Loretta e Giulia: «Lei odia il mare» «Mai fare shopping, è troppo lenta»
di Lucilla Niccolini
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Lunedì 12 Marzo 2018, 13:01
Ad Ancona due donne affascinate dall’arte, Loretta e Giulia: la figlia, con una preparazione musicale, ha fatto del teatro la sua vocazione, mentre la madre, psicologa che lavora nella pubblica amministrazione, dedica alla passione per la pittura l’angolo segreto della sua giornata.
Loretta Lispi. Anconetana, ha studiato al liceo Rinaldini. Laureata in Psicologia, ha svolto l’attività di psicologa e di psicoterapeuta. Vive ad Ancona e da anni lavora come funzionario nel pubblico. Poi dipinge e predilige l’astrattismo. I suoi quadri sono stati esposti in alcune collettive.
Giulia Salvarani è nata ad Ancona nel 1991. Si è diplomata in teoria e solfeggio oltre che in pianoforte complementare al Conservatorio Rossini di Pesaro dove ha frequentato anche la classe di violoncello. Poi si è diplomata all’Accademia d’Arte drammatica D’Amico di Roma nel 2014.
 
Quanto vale la creatività?
M - La creatività è crescita, ti permette di trovare soluzioni, di guardare la realtà con occhi sempre diversi e uscire dai suoi confini limitati, di vivere esperienze inedite, di giocare un po’ con la vita.
F - Molto, serve in ogni campo: lavoro, amore, amicizie… penso aiuti a mantenere vivo l’interesse e le relazioni.
 
 
Sì, viaggiare: evasione o conoscenza?
M - Per me viaggiare non è mai evasione (mi porto sempre dietro tutto quello che lascio), è conoscenza, stupore, entusiasmo di fronte al nuovo.
F - Un bel viaggio deve contenere entrambe le cose. L’una alimenta l’altra cosa: dopo la conoscenza l’evasione, cosi come nell’evasione, la conoscenza.
 
… e il ritorno a casa?
M - Significa ritrovare il mio rifugio, il conforto delle mie sicurezze con qualcosa in più, ma senza rimpianti.
F - Spesso è bello. Serve un posto dove tornare sempre. Un posto che chiamiamo casa, che aiuti a ricordare.
 
Qual è il segreto della felicità?
M - Felicità è una parola grande. Ci credo, ma non ho ancora capito quale ne sia il segreto.
F - Prendere il meglio da ogni situazione, da non confondere con l’accontentarsi. Star bene nelle piccole grandi cose, nei momenti del quotidiano.
 
Di lei non sopporto… cosa?
M - Non sopporto il suo rigido arroccarsi nelle proprie convinzioni. Quando erige un muro invalicabile e senza crepe, ti fa sentire impotente.
F - Quando è ansiosa, perché crea tensioni inutili e mi rende solo nervosa.
 
Lei è straordinaria, quando?
M - Lei è straordinaria sempre! Quando è così matura, cosi determinata e appassionata, quando recita! In teatro, beninteso, non con me.
F -  Quando mi prende in giro, perché sa cogliere i miei difetti e cosi me li fa notare senza però darmi addosso. È un modo delicato, più efficace su di me.
 
Con lei, dove non andresti mai?
M - Al mare. Io lo amo, lei lo detesta.
F - A fare shopping, ci mette troppo tempo. Lei si diverte e io mi annoio.
 
Lo stile cos’è?
M - La misura, l’equilibrio e la sobrietà.
F - Un modo per affrontare la vita, un modo di porsi. Non si può costruire, penso che sia una dote naturale.
 
Dall’uomo ideale, cosa ci si deve aspettare?
M - Che ti accolga, che accetti le tue diversità, che sappia ridere con te e di se stesso.
F - Rispetto e simpatia, le basi per poi costruire qualsiasi cosa. Deve rispettarti e saperti far divertire.
 
Meglio una bugia a fin di bene o la verità a tutti i costi?
M - Scelta difficile. Preferisco la verità, magari espressa con rispetto e delicatezza. Del resto io non so mentire molto bene.
F - Meglio la verità: può aprire tante possibilità, anche, anzi soprattutto quando è più dura.
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