Francesca Solari, da soprano a contessa
La vita e i successi di una grande “Mimì”

Francesca Solari, da soprano a contessa La vita e i successi di una grande “Mimì”
di Laura Ripani
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Domenica 25 Febbraio 2018, 17:04
Da soprano a contessa: è affascinante la vita artistica e privata del noto soprano, che svolse la sua carriera dal 1905 al 1926, con un susseguirsi di trionfi. Nata a Genova il 14 agosto 1880, studiò canto al Civico Istituto di Musica della sua città. Debuttò il 18 maggio 1905 al teatro “Costanzi” di Roma ne l’Amica di Pietro Mascagni: il successo le aprì le porte di numerosi teatri italiani, affrontando un repertorio molto ampio: I Lombardi alla Prima Crociata, Un Ballo in Maschera, Faust, Iris, Loreley, Manon, Mefistofele, Fedora, L’Amico Fritz, Tosca e Madama Butterfly, sempre acclamata. 

Il repertorio
Vita e opere della cantante sono narrate, corredate da un pregevole Cd allegato, dal libro dalla professoressa Livia Brillarelli, civitanovese che vive a Monte San Giusto, per Aracne che ne ripercorre il repertorio, vario per vocalità ed interpretazione. «Solari mise in luce - dice la docente - non solo le doti canore e la musicalità innata, ma anche la grande capacità interpretativa, che la fece emergere come attrice di primo piano, dote rara per l’epoca. Inoltre, fin dall’inizio della carriera emerse la vivacità del carattere e l’arguzia di cui era dotata e nei documenti rimasti troviamo la prova del brioso rapporto che ella intratteneva con gli ammiratori». 

La regina
Negli anni di rodaggio artistico il soprano affrontò con sicurezza un repertorio a lei contemporaneo, oggi del tutto dimenticato. Nel 1910 andò in Romania per l’Otello e L’Amico Fritz e fu ricevuta persino dalla regina; in Egitto per Madama Butterfly e La Fanciulla del West, l’opera a lei più congeniale. «Isabeau di Mascagni - continua la professoressa - rappresentò un altro “fiore all’occhiello”, nel 1913 venne chiamata al Teatro alla Scala con una novità assoluta, Le Donne Curiose di Wolf-Ferrari, e poi a Venezia si cimentò nel Mese Mariano di Giordano. Nel 1914 il soprano collezionò altre soddisfazioni con L’Amore dei Tre Re di Italo Montemezzi e Parisina di Pietro Mascagni». La carriera ebbe il suo massimo sviluppo nel periodo della prima Grande Guerra, quando molti teatri furono chiusi o ridussero le stagioni. Affermata e ammirata, in tutta Italia, nel 1919 venne chiamata dall’impresario Balestra al teatro “Lauro Rossi” di Macerata per La Fanciulla del West. Solari era già venuta nelle Marche nel 1905 a Tolentino, per cantare Amica, nel 1908 ad Ascoli per Iris e nel 1912 a Macerata per un concerto. Intanto nel 1919 la Società Cittadina Maceratese aveva eletto come presidente Pier Alberto Conti, un nobile facoltoso e generoso. 

L’amore
Costui, nel Dopoguerra, per riportare il Rossi agli antichi splendori aveva inserito in cartellone 12 recite di La Fanciulla del West, perché la cronaca nazionale parlava con entusiasmo anche di Solari, sua interprete principale. 

Puccini
Persino Giacomo Puccini, l’autore, era intervenuto in passato per elogiarla, definendola una «Minnie ideale». «L’esito delle rappresentazioni maceratesi fu brillante - aggiunge Brillarelli -: le cronache locali definirono Francisca una Minnie deliziosa e vivace oltre che un’attrice impareggiabile. Il fattore artistico passò in secondo piano per l’amore nascente fra il soprano e il conte Conti. Dal 1919 al 1921, data del ritorno a Macerata del soprano, i due consolidarono il rapporto anche se ognuno seguitò a vivere separatamente la propria vita. Infatti Solari girò l’Italia arricchendo la sua folgorante carriera e Pier Alberto si impegnò sia a risolvere i problemi delle sue proprietà e dei suoi familiari, sia ad assolvere ai numerosi incarichi di rappresentanza».

La consacrazione
Nel 1921 il conte decise di “consacrare” lo Sferisterio di Macerata alla lirica, sulla scia dell’Arena di Verona. Con la Società Cittadina scelse un’opera spettacolare per avere riscontri in Italia. «Chi meglio di Aida e Francisca potevano contribuire a questo - conclude Brillarelli -? Il pubblico accorse numeroso da tutta la Penisola e i festeggiamenti per gli artisti furono calorosi». Il 2 agosto del 1926 Pier Alberto e Francisca si sposarono a Milano. Dopo le nozze Solari si esibì raramente e per beneficenza, inoltre si dedicò alla Filodrammatica di Civitanova Marche Alta. Aiutò il marito nelle attività culturali e Pier Alberto fu sindaco e podestà di Civitanova Marche Alta (1923-1938). Solari morì il 19 luglio 1969 a Villa San Michele, dove aveva vissuto per oltre 40 anni. È sepolta nella cappella di famiglia. Poco prima di morire sussurrò ai cari: «Tutti qui....sorridenti a Mimì».
 
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