Settembre è ormai dietro l'angolo ma la partita per definire una volta per tutte come si ritornerà finalmente in aula è tutt'altro che ai titoli di coda. Nonostante ci siano da sciogliere ancora molti nodi (dai trasporti al rischio delle classi pollaio) ad agitare maggioranza e opposizione, tanto quanto associazioni e sindacati, è soprattutto la scarsa copertura vaccinale di docenti e personale scolastico. In questa categoria, stando ai dati forniti dalla struttura commissariale, i non vaccinati sono 221.534 su quasi un milione e mezzo. Circa il 15%, distribuito variamente tra le Regioni (con picchi in Sicilia, a Bolzano, in Calabria e in Liguria), che in molti vorrebbero obbligare ad immunizzarsi e ad usare il Green Pass per andare in cattedra. Altri invece, soprattutto del centrodestra ma non solo, preferirebbero ricorrere a degli incentivi o comunque escludono ogni possibilità che vi sia un obbligo.
Vaccino obbligatorio a scuola, il tavolo
La questione è ormai da tempo sul tavolo del ministro dell'Istruzione Bianchi che però ribadisce come «ogni decisione sarà presa insieme al resto del Governo». Nessuna forzatura in pratica, bisognerà trovare un'intesa. Non subito però, tutto è rimandato almeno alla prossima settimana. Quello dell'obbligatorietà del vaccino per i docenti non sarà infatti uno dei punti sul tavolo del Consiglio dei ministri previsto per oggi o domani. «Qualunque riflessione ora è prematura - fanno sapere - noi in ogni caso lavoriamo per tornare in presenza a settembre, con o senza obbligo».
Un attendismo, quello dell'intero governo, che maschera una profonda spaccatura interna.
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L'opposizione
Il tema però, appunto, è divisivo. E così ieri è intervenuto non solo il leghista Rossano Saso, sottosegretario all'istruzione, sposando appieno la linea del suo già propugnata nei giorni scorsi da Salvini, ma anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che pur ribadendo il carattere fondamentale della vaccinazione sembra ritenere poco plausibile il ricorso all'obbligatorietà. «Credo che una moral suasion sia necessaria - ha spiegato - Dobbiamo fare un'azione di convincimento che può essere fatta anche con piccole cose». In altre parole per il momento nulla è deciso e il rischio di farsi trovare nuovamente impreparati alle porte di un nuovo anno scolastico è davvero dietro l'angolo.
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