Vaccinare prof e personale, il Cts pressa il governo: in 221 mila senza una dose

Vaccinare prof e personale, il Cts pressa il governo: in 221 mila senza una dose
Vaccinare prof e personale, il Cts pressa il governo: in 221 mila senza una dose
di Lorena Loiacono
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Sabato 17 Luglio 2021, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 00:25

Il vaccino, a scuola, come cura per garantire le lezioni in presenza. Il Comitato tecnico scientifico, interpellato dal ministero dell'Istruzione, sta mettendo a punto le regole per la ripresa della scuola a settembre. Si torna a parlare di distanziamento, che ad oggi resta necessario, e della mascherina che al chiuso deve essere rigorosamente di tipo chirurgico. Ma il Cts ipotizza anche l'introduzione del green pass per il personale scolastico ad esempio nelle mense, laddove sia giuridicamente possibile, e della necessità di un intervento legislativo per completare la campagna vaccinale tra i docenti e l'intero personale scolastico, dai bidelli agli addetti alla segreteria fino ai dirigenti.
I TIMORI
Quella parte del personale scolastico non ancora vaccinata spaventa infatti il sistema scolastico: si tratta del 15,5% a livello nazionale, vale a dire 221mila persone, che non ha ancora avuto neanche una dose. L'85% ha ricevuto la prima dose e solo il 78,2% anche la seconda. Con percentuali anche più preoccupanti a livello regionale, come ad esempio in Sicilia e in Sardegna.

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I docenti rientrano quindi nelle categorie prioritarie per il vaccino e il Cts ritiene che dovrebbero farne parte anche i ragazzi dai 12 anni in su, per i quali è stata approvata la somministrazione di Pfizer.

Tra gli adolescenti infatti, sempre a livello nazionale, la vaccinazione non decolla come dovrebbe o comunque non arriverà a compimento per metà settembre. A rischio ci sono sia la salute sia la continuità didattica, dovendo ricominciare a mettere le classi in quarantena come avvenne nello scorso autunno, da cui poi si passò in poche settimane alla didattica a distanza al 100%, per tutte le scuole superiori.

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Sulla dad il Cts è stato chiaro: per settembre è «assolutamente necessario» dare priorità alla didattica in presenza, per garantire la preparazione dei ragazzi ma anche per l'aspetto psicologico. Ritenendo indispensabile la vaccinazione tra il personale scolastico, chiede al governo di varare misure ad hoc raccomandando ogni sforzo per raggiungere un'elevata copertura vaccinale di docenti e non docenti, sia promuovendo delle campagne informative, sia individuando delle misure, anche legislative, appropriate, per garantire la più elevata soglia di persone vaccinate. Si torna quindi a discutere di obbligo vaccinale per la scuola e su questo punto è d'accordo anche l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: «Personalmente ha sottolineato Enrico Coscioni, presidente dell'Agenas - sarei per l'obbligatorietà del vaccino riguardo ad alcune categorie oltre a quelle sanitarie, come quelle del mondo della scuola o del pubblico impiego, in particolare quando si hanno rapporti obbligati con il pubblico. Avere la maggiore copertura possibile sarebbe un modo per sanare quel 20% di over 60 non ancora vaccinati. Soluzioni diverse sono solo palliativi. Più circola il virus e più può mutare. Se non creiamo condizioni ottimali per impedirne la circolazione, non potremo stare tranquilli».

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I DATI
Il riferimento va a quelle Regioni che, ancora oggi, continuano a registrare livelli decisamente inferiori alla media nazionale. «La campagna vaccinale prosegue con priorità al personale scolastico ha spiegato il ministro all'istruzione, Patrizio Bianchi è importante che venga fatto ogni sforzo per raggiungere la più alta copertura possibile. L'impegno per la sicurezza a scuola è testimoniato dalle risorse stanziate nei recenti provvedimenti del governo: 1.680 miliardi in totale per il rientro in sicurezza a settembre».

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Tra le novità che potrebbero essere introdotte a settembre, c'è il ritorno alla mensa tradizionale: non sarà più necessario erogare i pasti con le porzioni monouso ma con il servizio mensa alla vecchia maniera. I locali della mensa dovranno disporre di punti specifici per il lavaggio delle mani all'ingresso e all'uscita.

 

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