A scuola dal 7 gennaio. È l'orientamento che emerge al termine di un lungo confronto nel governo in Consiglio dei ministri. Una data non è stata ancora formalmente fissata ma una fonte qualificata di governo spiega che domani con le Regioni il governo si confronterà sull'ipotesi di un ritorno alle lezioni in presenza nelle regioni gialle, anche alle superiori, a partire dalla data del 7 gennaio 2021.
Per le superiori il ritorno in classe sarà al 50%. È quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm che sarà in vigore a partire da domani. «Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado - si legge - adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l'attività didattica in presenza».
In Consiglio dei ministri la decisione è arrivata dopo una lunga discussione, con i 5 Stelle decisi a tornare in classe subito, prima delle festività natalizie.
Alla fine la linea l'ha tirata il premier Giuseppe Conte, che, in vista del confronto domani con le Regioni, ha proposto di chiedere ai governatori di spiegare cosa rallenta il ritorno sui banchi, se i trasporti o altro. Così da intervenire prontamente ed evitare ritardi. Nella discussione in Cdm si sarebbe convenuto che si va avanti con le regole delle fasce esistenti e con il fatto che a breve molte regioni torneranno gialle, il che comporterà il ritorno in classe per i ragazzi delle medie. Poi a gennaio sarà la volta delle scuole superiori.
Saranno i Prefetti a coordinare, nei rispettivi territori, l'organizzazione del sistema del trasporto legato all'attività scolastica. È quanto prevede la bozza del nuovo Dpcm che sarà in vigore a partire da domani. «Presso ciascuna Prefettura, infatti, e nell'ambito della Conferenza provinciale permanente - così si legge - è istituito un tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto, per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado».
Al tavolo di coordinamento partecipano il Presidente della Provincia o il Sindaco della Città metropolitana, gli altri sindaci eventualmente interessati, i dirigenti degli ambiti territoriali del Ministero dell'istruzione, i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dell'assessorato regionale ai trasporti, della protezione civile regionale, nonché delle aziende di trasporto pubblico locale. Al termine del tavolo, il Prefetto redige un documento operativo sulla base del quale le amministrazioni coinvolte nel coordinamento adottano tutte le misure di rispettiva competenza. «Nel caso in cui le misure non siano assunte nel termine indicato, il Prefetto ne dà comunicazione al Presidente della Regione, che adotta una o più ordinanze» volte a garantire l'applicazione, per i settori della scuola e dei trasporti pubblici locali, urbani ed extraurbani, delle misure organizzative strettamente necessarie al raggiungimento degli obiettivi previsti.