Tornano in cattedra i docenti No vax, così come tutti i bidelli e gli amministrativi che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino. Decade infatti l’obbligo per l’intero personale scolastico, a partire dal 1 settembre prossimo. A metterlo nero su bianco è una nota per le misure standard di prevenzione anti-Covid, inviata ieri dal ministero dell’Istruzione a tutte le scuole, dalle materne agli istituti superiori. La nota contiene le indicazioni per avviare l’anno scolastico, che parte appunto il 1 settembre, per poi accogliere gli studenti in classe il 15 settembre, e si basa sulle linee guida già dettate dall’Istituto superiore di sanità all’inizio del mese di agosto. Oltre ai temi legati alla mascherina e alla salubrità dell’aria, si torna a parlare di obbligo vaccinale e, di fatto, se ne certifica la decadenza.
Il dibattito
La questione è di quelle spinose: ha infiammato gli animi durante lo scorso anno scolastico visto che, a partire da dicembre 2021, sono stati sospesi dal servizio i docenti che hanno deciso di non vaccinarsi.
Le regole
Per il resto le regole restano confermate: non si accede con sintomi influenzali o con febbre superiore a 37,5 gradi e si mantengono quelle buone norme di comportamento a cui ormai gli alunni sono abituati, come la cosiddetta “etichetta respiratoria”, evitando di tossire o starnutire sui compagni, e con l’igiene costante delle mani. Le scuole provvederanno alla sanificazione delle classi sia ordinaria sia straordinaria, in presenza di uno o più casi di positività, e a disporre i ricambi d’aria frequenti. La questione del ricambio d’aria resta quindi aperta, come le finestre delle aule. La norma generale resta infatti quella di cambiare l’aria lasciando gli infissi spalancati: alla vecchia maniera, pertanto, e con non pochi problemi soprattutto nei periodi e nelle regioni in cui il clima è più rigido. Il ministero dell’istruzione chiede inoltre ai dirigenti scolastici di monitorare la qualità dell’aria che entra nelle aule, visto che resteranno con le finestre aperte, evitando «fonti esterne di inquinanti» in prossimità delle classi come i parcheggi, verificando il rispetto del divieto di fumo in tutta la scuola, l’assenza di arredi e materiali inquinanti e la qualità dei trattamenti per l’igiene dei pavimenti. E da viale Trastevere, per quanto riguarda gli apparecchi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria, provvisti di sistemi di filtraggio, sottolineano che possono aiutare, ma non è sufficiente: «Devono essere finalizzati a integrare, e non a sostituire, le principali misure anti-contagio».
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