Scuola, l'allarme per i prof no vax. "Scoperti" anche i giovanissimi

Scuola, l'allarme per i prof no vax. "Scoperti" anche i giovanissimi
Scuola, l'allarme per i prof no vax. "Scoperti" anche i giovanissimi
di Alberto Gentili
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Domenica 8 Agosto 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 15:50

I nuovi dati sui vaccini confermano che il Green pass è una misura necessaria per il personale scolastico e universitario appena decisa dal governo. Nell’ultima settimana sono state appena 2.735 le nuove somministrazioni in questo settore e resta ancora senza alcuna dose il 14,87% dei professori e del personale amministrativo degli istituti scolastici. I No vax nel mondo della scuola sono 217.870. Decisamente troppi. «Speriamo che la situazione cambi a settembre, grazie all’introduzione del lasciapassare verde», dice un’alta fonte di governo. Ma è allarme anche per gli studenti non vaccinati, in vista della riapertura dell’anno scolastico «rigorosamente in presenza» voluta da Mario Draghi. Anche se negli ultimi giorni c’è stata una corsa dei ragazzi a vaccinarsi per poter avere il Green pass, nella fascia di età tra i 16 e i 19 anni sono senza prima dose il 45% dei ragazzi e questa cifra sale al 76% per gli alunni dai 12 e ai 15 anni. Vale a dire che uno studente under 15 su 4 è ben lontano dall’essere immunizzato.

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I numeri

Ma vediamo il dettaglio dei dati. In base al report del commissario straordinario Francesco Figliuolo, tra il personale scolastico sono, appunto, 217.870 i soggetti che ad oggi non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino: il 14,87%. La settimana scorsa erano 220.605. L’incremento dunque è minimo, ma si fa notare che soltanto giovedì scorso il governo ha introdotto il Green pass nel mondo della scuola in vista della ripresa di settembre. Emerge inoltre che in cinque Regioni e Province autonome docenti, segretari/e, bidelli in attesa della prima dose o dose unica supera il 30%. In particolare in Sicilia si arriva al 42,64%, nella provincia autonoma di Bolzano 37,4%, Liguria al 34,75%, la Sardegna al 33,11 e la Calabria al 30,96. Quanto al personale sanitario, la percentuale dei non vaccinati è dell’1,95%. Per quanto riguarda gli studenti, sono 1.061.931 quelli nella fascia 16-19 anni che non hanno ancora fatto la prima dose di vaccino, pari appunto al 45,73%. E sono 1.772.480 i ragazzi nella fascia tra i 12 e i 15 anni, il 76,88%, che non hanno ricevuto neppure una inoculazione. Marcia invece abbastanza spedita la campagna vaccinale nel complesso della popolazione: sono state in media 473mila le dosi somministrate al giorno nel corso dell’ultima settimana per un totale di 3.316.075 inoculazioni in più rispetto alla settimana precedente. Dall’inizio della campagna sono oltre 71 milioni (71.071.465) i vaccini effettuati anche se i dati della Regione Lazio, colpita dall’attacco hacker, sono stati parzialmente rilevati e sono ancora in corso di acquisizione.

Gli over 50 senza alcuna dose sono però ancora 2.257.514, pari al 23,39%. Gli over 60 quelli a cui non è stato inoculato il vaccino sono 1.212.413, pari al 16,05% e sono senza prima dose 657.727 over 70 (10,93%) e 298.591 over 80 (6,56%). Le categorie che dovrebbero essere immunizzate il più possibile, in quanto vulnerabili e dunque a rischio di finire nelle terapie intensive.

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La norma abortita

C’è da dire che il governo nell’ultimo Consiglio dei ministri, dopo aver deciso il Green pass per gli studenti universitari, ha preso in esame la possibilità di introdurre il lasciapassare verde anche per gli alunni dai 16 anni in su. Ma l’ipotesi è stata scartata, in quanto l’obbligo del Qr code avrebbe conflitto con il diritto allo studio in un settore dove la denatalità avrebbe moltiplicato, secondo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, gli spazi nelle scuole. Il decreto sul Green pass ha stanziato inoltre 100 milioni per effettuare, attraverso la struttura commissariale di Figliuolo, uno «screening della popolazione scolastica» e 358 milioni per consentire il «tempestivo pagamento delle competenze al personale supplente chiamato per la sostituzione del personale assente ingiustificato». Personale che dopo 5 giorni di assenze ingiustificate a causa del rifiuto del Green pass resterà senza stipendio. Contro questa misura si schierano i presidi, che verranno sanzionati (salvo modifiche del decreto) con una multa da quattrocento a mille euro se non effettuano i controlli. Protestano anche i sindacati. «Chiediamo al più presto la modifica della norma che prevede sanzioni per i presidi: non possono diventare ispettori della salute», tuona la segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi. E Tobia Sertori della Cgil: «Inserire per legge che chi non si vaccina venga sospeso senza stipendio non è accettabile».

 

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