Il prof. Fedele: «Guai a sottovalutare le patologie cardiache durante la pandemia»

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Mercoledì 7 Ottobre 2020, 16:59 - Ultimo aggiornamento: 17:13

 Il congresso " Nel cuore di ...Roma" del 9 e 10 ottobre vede riuniti specialisti cardiologi e non, per un confronto e un approfondimento sulla fisiopatologia, sulle metodiche diagnostiche e sulle nuove strategie terapeutiche delle patologie croniche non trasmissibili. I lavori si apriranno alle ore 9.00 del 9 ottobre, presso il complesso monumentale di San Salvatore in Lauro (piazza San Salvatore in Lauro, 15) e saranno presieduti dal Prof. Francesco Fedele, Direttore UOC Malattie Cardiovascolari dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Umberto I e Direttore della Scuola di Specializzazione in Cardiologia della Sapienza Università di Roma.

“Il congresso “Nel Cuore di… Roma” non vuole essere uno dei tanti congressi che si svolgono nella Capitale, ma si prefigge lo scopo di avere un significato particolare. Il significato è quello di ribadire la centralità della Cardiologia come disciplina specialistica con forti basi culturali, volta alla diagnosi e al trattamento di patologie acute e croniche complesse, spesso in situazione di emergenza e urgenza, che mettono a repentaglio la vita del paziente. E questo proprio in un momento in cui sono state sottovalutate le patologie croniche non trasmissibili, messe da parte durante questa pandemia da Covid-19. Ecco spiegato il motivo dei simposi multidisciplinari (cardio-pneumologia, cardioneurologia, cardio-diabetologia, cardio-oncologia) in cui la centralità della Cardiologia viene riapprezzata attraverso l’approccio pluri-specialistico al fine di recuperare la visione omnicomprensiva del paziente. Tale impostazione è tanto più significativa in quanto incentrata, come detto, sulla multidisciplinarietà d’intervento con il coinvolgimento degli pneumologi, neurologi, diabetologi, oncologi in un momento in cui troppo spesso si vedono attuare strategie, anche molto dispendiose, dettate più da logiche economiche che non dall’appropriatezza dell’indicazione.” – ha dichiarato il Prof. Fedele. “Quest’iniziativa si pone in continuità con altre manifestazioni, organizzate nel tempo dalla Cattedra di Cardiologia, quali “Il Cuore del Policlinico per la Città di Roma” nel dicembre 2004 ed “Il Cuore del Policlinico batte sempre più forte per la Città di Roma” nel giugno 2011. Con questo spirito, il Congresso, sarà l’occasione per ricambiare l’affetto e la stima che la città di Roma nutre nei confronti del Policlinico Umberto I, e per ribadire il ruolo centrale del Policlinico Umberto I e della sua Cardiologia nelle attività assistenziali della Città di Roma, grazie alla sua posizione strategica proprio nel cuore della Città, a pochi passi dalla Stazione Termini e vicinissimo agli svincoli autostradali.

Inoltre, in questa era di pandemia da Covid-19” ha continuato il Prof Fedele, “il Policlinico, grazie alla sua peculiare struttura a padiglioni, si è adattato perfettamente non solo alla cura dei pazienti affetti da Covid-19, ma anche al trattamento delle altre patologie non trasmissibili, come quelle oncologiche e cardiovascolari. Infatti, anche in questa terza fase della pandemia, il Policlinico si sta dimostrando essere un vero punto di riferimento per l’assistenza di eccellenza, non solo per i cittadini romani ma anche per tutta la comunità. Nella prospettiva di vivere insieme la centralità della Cardiologia e del Policlinico Umberto I con le sue sedi formative correlate, nella Città Eterna, vi aspetto, sia in presenza che collegati via web (sul sito: nelcuorediroma.lamiaapp.app), per un confronto scientifico-culturale su problematiche assistenziali che ogni giorno ci troviamo in prima linea ad affrontare.” – ha concluso il Prof. Fedele. In questa direzione va anche l’ampio spazio dedicato al paziente con scompenso cardiaco, la cui difficoltà gestionale è la sintesi dei successi e degli insuccessi della Cardiologia che verranno ampiamente analizzati così come saranno rifocalizzate le problematiche del cardiopatico cronico, spesso dimenticato e/o sottovalutato rispetto alle condizioni cliniche acute che rappresentano la maggior parte degli scenari ospedalieri. La centralità della Cardiologia, in questo momento di evoluzione storico-culturale caratterizzata da una iper-specializzazione e di una iper-tecnologia, vede il rischio di frammentare la valutazione omnicomprensiva del paziente, con indicazioni spesso inappropriate all’impiego di risorse diagnostiche e terapeutiche di alto impatto economico. E poi permettetemi, non ultima motivazione, nel Cuore di Roma c’è il Policlinico Umberto I con la sua Cardiologia che svolge un ruolo centrale nelle attività assistenziali della città in un momento in cui tanto decantate sono strutture dislocate in periferia. Il Policlinico, in posizione strategica al centro della città a pochi passi dalla stazione Termini e vicinissimo agli svincoli autostradali, rappresenta un vero punto di riferimento per l’assistenza di eccellenza, non solo per i cittadini romani ma anche per tutta la comunità nazionale ed internazionale. 

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