In che modo?
«Gli incontri avvengono con narcisimo, senza sentimento, nella maggior parte dei casi c'è una oggettivazione del partner, ho bisogno di qualcuno che mi dia piacere fisico, lo cerco anche in un catalogo online, mi ci vedo e poi torno a casa. Questa è una forma di narcisismo».
Si rivolgono a lei anche i genitori per le problematiche dei loro figli, per aiutarli o seguirli?
«Molto raro. C'è molto pudore a parlare di una certa sessualità. Anche i più giovani ne parlano all'interno della famiglia solo se in casi di problematicità evidenti. È più facile che i più giovani vengano da me per i fatti loro, se maggiorenni».