Sesso e giovanissimi: i social, la possibilità di realizzare e condividere video con pochi click, la pornografia accessibile ormai ovunque rappresentano un mix forse micidiale per le nuove generazioni. Perché tutto appare normale, sdoganato, fino a quando non circola in rete un video personale, vicino, intimo e complicatissimo (se non impossibile) da cancellare. Anche di recente una famiglia ha scoperto che la figlia, minorenne, aveva mandato un video esplicito al fidanzato e questo poi lo aveva girato agli amici. Ne escono fuori esistenze, giovanissime e fragilissime, inconsapevoli, traumatizzate e devastate in un attimo.
Video hot per il fidanzato su whatsapp: ragazzina minorenne scoperta dai genitori
Secondo appuntamento con il dottor Valerio Rubino* ,psicologo, psicoterapeuta e sessuologo ed esercita in due studi privati a Pesaro e Fabriano. Si è specializzato in Sessuologia Clinica al Centro Clinico Crocetta di Torino, titolo riconosciuto dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS) e dall’Associazione Sessuologi Italiana (ASI). Per leggere la prima intervista clicca qui
Dottore, a quale fenomeno stiamo assistendo in questi anni complessi da decifrare?
«Sul tema serve una riflessione ampia. Stiamo vivendo un'ampiezza recente e governarla non è facile: non ci sono ancora educazione e comprensione necessaria. Il punto di partenza è che la sessualità non è solo corporea ma è principalmente mentale. Non è qualcosa di localizzato a livello anatomico, è un fenomeno di connessione profonda, il massimo risultato di connessione. Il sesso è un attività mentale che poi assume connotati fisici ma tutto avviene, prima, nella mente. Così come noi andiamo oltre il nostro corpo, ora, attraverso internet, andiamo oltre ogni confine inimmaginabile fino a pochi anni fa. E non ne capiamo le implicazioni».