Il dottor Valerio Rubino: «La pornografia, oggi, sta diventando l'unica educazione sessuale: così per il partner non c'è più rispetto»

di Gianluca Murgia
Mercoledì 23 Novembre 2022, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 11:56 | 1 Minuto di Lettura

Quale?

«Un mal costume della sessuologia è la diffusione di Viagra, Cialis e Levitra. Invece di indagare sulla causa della disfunzione sessuale, che nel 90% dei casi è psicologica, il primo approccio avviene sempre tramite medico di base con l'assunzione di questi farmaci. E il risultato è disastroso. Io ho scritto, anni fa, un articolo sulle controindicazioni di questi farmaci a livello fisico ed emotivo. Non c'è una corretta informazione sul tema».

Spieghiamola.

«Alla prima défaillance si ricorre al farmaco: nell'immediato c'è un effetto rassicurante, poi inizi ad associare la tua capacità sessuale solo a questo e diventa una vera e propria dipendenza, vai in ansia da prestazione se non la usi e, nel medio-lungo periodo, si ritorna all'inizio perché la causa reale non è mai stata risolta».

Le capitano molti casi di questo genere?

«Sì, ho una quantità importante di casi di dipendenza da Viagra, Cialis e Levitra. E gli assuntori dipendenti sono anche i giovanissimi. I medici di medicina generale non hanno formazione su questo e non sanno fare una diagnosi differenziale tra disturbo psicologico e medico. La prima cosa che fanno è prescrivere il medicinale vasodilatatore dei corpi cavernosi che può produrre effetti molto negativi in primis a livello psicologico, sull'adulto come sul ragazzo. Se vai in ansia da prestazione o non hai desiderio sessuale, poi non hai vasodilatazione e quindi neppure il farmaco aiuta».

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