Il dottor Valerio Rubino: «La pornografia, oggi, sta diventando l'unica educazione sessuale: così per il partner non c'è più rispetto»

di Gianluca Murgia
Mercoledì 23 Novembre 2022, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 11:56 | 2 Minuti di Lettura

Questa mancanza di educazione e comprensione di quello che si sta facendo può sfociare anche in una mercificazione 4.0 del sesso, in un fastfood dell'intimità che non resta segreta e non si cancella mai, realmente, su Internet.

«Prendete il fenomeno Onlyfans: mi capitano ragazze, giovanissime, che pensano a questa opportunità come forma di lavoro alternativo. Invece è una sorta di pornografia homemade: mancano sul tema educazione e consapevolezza che spieghino a cosa porta tutto questo. È un problema di confine, la nostra società ha problemi di confini. Con internet i nostri confini, anche corporei, sono infiniti. Mostriamo angoli di noi a sconosciuti nelle parte più remote del pianeta. Anche su Intastagram ci sono ragazze giovani e carine che vengono contattate per la vendita di indumenti per centinaia di euro: nuova forme di guadagno che hanno implicazioni psicologiche per la persona, da riconoscere e conoscere. E' una sessualità sempre più perversa e consumistica, una sorta di prostituzione: vendo intimità per un guadagno. E questo riguarda sia il mondo maschile che femminile. E' un cambiamento sociale in atto che ha implicazioni certe ma non sappiamo ancora quali».

Poi però ci sono i casi di revenge porn tra adulti grandi e vaccinati. Come si può interpretare questa situazione? Con i video e social è stato abbattuto l'ultimo tabù: non osservare più dallo spioncino della porta ma andare al di là della porta e farsi guardare. Il problema è che poi questi video o queste foto escono dal confine domestico.

«Voyerusimo, pervesione e parafilia ci sono sempre state. Internet, ora, pone una questione di confini facilissimi da oltrepassare e di difficile gestione per chi ha queste perversioni».

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