L'anticiclone Monster allunga il caldo (anche) nelle Marche fino a novembre. Come ci cambia l’estate infinita? Rispondono cinque esperti

Venerdì 28 Ottobre 2022, 02:55 | 1 Minuto di Lettura

Vincenzo Caputo Barucchi - Docente Politecnica

I cambiamenti climatici non risparmiano gli animali. Parola di Vincenzo Caputo Barucchi. Il prof, che alla Politecnica è docente di Anatomia comparata e Biologia dell’evoluzione, in pratica uno zoologo dei vertebrati, fa le dovute differenze: «Ci sono specie che traggono vantaggio da questo caldo prolungato e altre che, invece, no».
Proceda per gradi, a chi va bene?
«Ai pesci lessepsiani, dal nome dell’ingegnere francese che costruì il canale di Suez: dal Mar Rosso arrivano sempre più numerosi nel Mediterraneo per l’innalzarsi della sua temperatura».
Le conseguenze?
«Nel nostro mare aumentano i competitor, i predatori. La fauna marina autoctona potrebbe rimetterci».
Altro giro? Chi ci perde?
«I pesci di fiume: hanno bisogno di acque fresche e ossigenate, che questo meteo rovente mette a rischio».
Cambiando scenario?
«Gli storni, gli uccelli che di solito migravano in Africa per inseguire il caldo, ora restano qui».
Il rischio?
«I loro escrementi imbrattano le città».
Passiamo agli animali da allevamento.
«Le mucche hanno bisogno di temperature non eccessive, a rimetterci è la produzione di latte. Oppure le stalle dovrebbero essere ventilate, il che, col caro-bollette, non è agevole. Vorrei aggiungere un’osservazione».
Proceda pure.
«I cambiamenti climatici sono sempre avvenuti. Gli animali si sono estinti o si sono adattati. Da sempre».

(continua - 3)

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