Ichnusa, la birra sostenibile: un murale per raccontare il futuro tra impegno e appartenenza

La nuova birra ‘Ambra limpida’, il riciclo e la riqualificazione del territorio. La birra sarda, dal 2017 distribuita anche nella penisola, guarda al futuro ma tiene le radici ben salde nell’isola.

Il Murale realizzato a Cagliari
Il Murale realizzato a Cagliari
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19:34

È complicato, soprattutto oggi, far crescere in simbiosi un marchio con il proprio territorio. 

Prestare attenzione non solo alle vendite ma soprattutto fare in modo che l’affezione di un popolo verso un prodotto così popolare come la birra non scemi ma anzi si rinnovi anno dopo anno.

È complicato ma non impossibile e la storica birra sarda ce lo sta dimostrando. 

La nuova linea "Ambra limpida" accompagna un progetto locale che aiuta a riqualificare un’area della città di Cagliari attraverso il supporto della "Galleria del sale" un museo a cielo aperto dedicato al muralismo contemporaneo. 

La nuova birra

A dicembre c’è stato il primo brindisi della nuova "Ambra limpida", l’ultima nata in casa Ichnusa, inizialmente distribuita solo in Sardegna, poi da marzo nel resto d’Italia

Una lager filtrata dal colore dorato con brillanti sfumature ambrate e, come dicono con orgoglio dallo storico birrificio di Assemini (CA) «Tra i suoi ingredienti c’è anche un tocco di riso coltivato in Sardegna, che dà a questa birra equilibrio e leggerezza alle sue note aromatiche».

Dopo la scelta rivelatasi vincente del 2017 di far approdare Ichnusa anche nella penisola, prosegue quindi il percorso di espansione in un mercato che si è rivelato molto fertile come certificano ITQF, che raccogliendo oltre 800 mila giudizi su quasi 1500 prodotti e servizi del mercato italiano ha rivelato come Ichnusa sia per gli italiani la miglior birra per livello di qualità commisurata al suo prezzo e YouGov che in una recente ricerca ha concluso che Ichnusa è, tra le 10 marche di birra più note, la birra preferita dagli italiani, con il 36% dei voti. 

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Il murale e la riqualificazione del territorio

L’affermazione oltremare non significa però abbandonare la Sardegna.

Dopo le campagne del 2018 e del 2021 “Il nostro orgoglio” e “Il nostro impegno” volte a salvaguardare e a valorizzare l’ambiente dell’isola, Ichnusa ha deciso di sposare il progetto di riqualificazione urbana "Galleria del sale". L’iniziativa, nata nel 2014 grazie all’associazione Urban Center, consiste in un museo a cielo aperto, formato da Murales realizzati da artisti sardi e internazionali che riprendono la tradizione del muralismo, molto forte in Sardegna. 

Un percorso di arte pubblica che colora e da vita ai muri grigi dei cavalcavia lungo la via che collega il lungomare al parco di Molentargius. Tra impegno civile e bene comune i muri parlano e la città prende vita.

Ed è proprio qui che il 16 maggio è stata scoperta l’opera “Il risveglio” realizzata da Mauro Patta che rappresenta in modo evocativo il legame profondo del birrificio per la sua Isola, a pochi chilometri dal luogo in cui la Birra Ichnusa viene prodotta.

Il murale mostra in primo piano una persona, in rappresentanza del birrificio di Assemini, davanti a una vallata, che porta un piccolo arbusto in un “vaso” che ricorda il fusto di birra. E rimanda all’iniziativa di riforestazione delle aree colpite da incendi e dissesto idrogeologico (10mila piante in 3 anni) avviata da Ichnusa l’anno scorso in collaborazione con Legambiente e AzzeroCO2.

 

Il birrificio

Una birra quindi ormai ben presente nel mercato nazionale ma che deve il suo successo proprio al radicamento nel territorio. Nonostante già dagli anni ’70 faccia parte del gruppo Heineken, Ichnusa continua a essere prodotta interamente nello storico birrificio di Assemini, a pochi km da Cagliari, il più antico della Sardegna. Tutto ciò ha importanti e positive ricadute sull’economia, le comunità e l’occupazione sarda. Secondo uno studio di Althesys, dalla presenza congiunta del marchio e del birrificio Ichnusa in Sardegna arriva un contributo alla crescita e al benessere dell'isola – il cosiddetto valore condiviso – che in 4 anni è più che raddoppiato: circa 455 milioni di euro nel 2019, contro i 200 milioni di euro nel 2015.

Nel birrificio Ichnusa lavorano oggi circa 100 persone, ma la sua presenza in Sardegna “tocca” infatti oltre 5.300 lavoratori, più del doppio rispetto ai 2000 stimati nel 2015, tutti direttamente o indirettamente correlati alla produzione di birra, per un totale salariale corrisposto lungo la filiera di 137 milioni di euro (corrispondenti alla spesa media annuale di quasi 3.000 famiglie sarde).

Sostenibilità

E proprio dal birrificio arrivano anche i numeri sull’impegno contro gli sprechi: «In otto anni (2013-2021), il Birrificio Ichnusa ha tagliato del -60% le emissioni di CO2, del -34% i consumi di energia termica e del -26% quelli di energia elettrica» accompagnando tutto ciò alla campagna "Vuoto a buon rendere". Il Direttore del birrificio Matteo Borocci spiega: «L’attenzione che il Birrificio di Assemini ripone verso persone e ambiente è un impegno preso che rinnoviamo costantemente, in ogni scelta che facciamo, a cominciare dal lavoro che stiamo portando avanti per ridurre il nostro impatto e garantire una produzione sostenibile, fino agli investimenti sul Vuoto a Buon Rendere, un formato in cui crediamo talmente tanto da dedicargli un’intera linea di confezionamento».

L’iniziativa consiste nel riutilizzo delle bottiglie usate. In Sardegna era pratica comune restituire le bottiglie in vetro per essere riutilizzate, Ichnusa ha deciso di proseguire questa "tradizione". Esse vengono prodotte con un vetro più spesso che può essere rimesso nel mercato fino a 20 anni. Le speciali bottiglie sono differenziate dalle classiche con un tappo verde e presentano i segni della pulizia nel collo e alla base. Ad Assemini un’intera linea di confezionamento si occupa di scartare le bottiglie inutilizzabili e, attraverso diversi passaggi che vanno dalla pulizia ai test di sicurezza, riutilizzare quelle in buone condizioni.

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