Carlo Pesaresi: «Con me per riprendere a sognare ed
esercitare il ruolo di capoluogo»
L' azione che ritiene più urgente per
Ancona?
«Recuperare i ritardi accumulati sulle realizzazione delle
opere per lo sviluppo della città. Completare al più
presto i lavori che sono tuttora in piedi (molti dei quali non sono
stati terminati nei tempi annunciati). Qualche esempio: ex Drehr,
Mole Vanvitelliana, Biblioteca, Pinacoteca, Verrocchio, Centro H,
Via Marconi, il Dorico. Chiudere i dossier aperti e non perdere
finanziamenti e opportunità. Seguire con assoluta
determinazione la fase finale della procedura per la realizzazione
dell'uscita dal porto».
In caso di vittoria, come sconfiggerà la
destra?
«La sconfiggerò perché, nella cornice del
programma condiviso dal centrosinistra, saprò dimostrare che
si può migliorare il lavoro sin qui fatto portando energie
nuove e un cambiamento di visione, di metodo e di persone rispetto
ai dieci anni di Mancinelli-Simonella. Lo ha dimostrato questa
campagna elettorale: da un lato Ida si è mossa sempre e
soltanto da ex assessore, parlando al passato, delle cose fatte
anche ormai molti anni fa e presentandosi come la pedissequa
continuità di un'azione autoreferenziale e mai messa in
discussione. Io invece ho sempre parlato da futuro sindaco,
pensando al domani e dando conto dell'Ancona che ho in mente e
di come realizzare i progetti. I cittadini alle prossime elezioni
chiederanno certamente un cambiamento e solo io posso
rappresentarlo e garantirlo».
Qual è il suo punto di forza?
«Visione e concretezza possono e devono andare assieme. Io ho
sempre tenuto fermo questo punto. Chi dice che non è
possibile o non ha l'una o non ha l'altra. Nella mia lunga
esperienza di amministratore, di manager, di professionista e
persona profondamente legata al mondo del terzo settore, ho sempre
messo in pratica da un lato la necessità di guardare oltre
il recinto e di possedere una capacità di visione
complessiva e, dall'altro, l'esigenza di un'azione
amministrativa conseguente ed efficace, basata sul saper fare
squadra e valorizzare al meglio le competenze altrui».
L'ultimo appello al voto?
«Questa città ha bisogno di un nuovo slancio, di
uscire da una fase di sonnolenza, di riprendere a sognare ed
esercitare appieno il suo ruolo di capoluogo. I cittadini
desiderano una città più gentile, più
accogliente, che respiri a polmoni aperti, più viva e
creativa, aperta al dialogo e alla partecipazione. Una città
più attenta alle necessità di chi abita nelle
frazioni o nei quartieri meno centrali. Più orgogliosa dei
suoi grandi poli di assoluto rilievo quali Università,
Inrca, Cnr. Chi rappresenta la continuità assoluta con i
precedenti dieci anni di governo non può garantire un cambio
di passo, Altrimenti lo avremmo già visto. Io posso
realizzarlo e per questo vi chiedo di votarmi».
Continua...
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