Positivo al Covid per 232 giorni: il caso di un uomo isolato da aprile a novembre 2020 con la variante Gamma

Il 38enne è sieropositivo, ma per i ricercatori non c'è correlazione

Positivo al Covid per 232 giorni: il caso di un uomo isolato da aprile a novembre 2020 con la variante Gamma
Positivo al Covid per 232 giorni: il caso di un uomo isolato da aprile a novembre 2020 ​con la variante Gamma
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 11:44

Chi ha sofferto per un isolamento di una ventina di giorni avrà modo di ricredersi. Perché un uomo di 38 anni - il cui caso è stato documentato dai ricercatori dell'Istituto Pasteur (Francia), dell'Università di San Paolo e della Fondazione Oswaldo Cruz (Brasile) - è risultato positivo al Covid per 232 giorni. «Dei 38 casi che abbiamo monitorato, due uomini e una donna erano atipici, nel senso che il virus è stato rilevato continuamente nel loro corpo per più di 70 giorni», spiega Marielton dos Passos Cunha, primo autore dell'articolo che è stato pubblicato nella rivista scientifica «Frontiers of Medicine». Nello specifico, l'uomo ha avuto il Covid per 232 giorni, da aprile a novembre 2020, dopodiché è risultato negativo tre volte al test. Si tratta di un paziente con HIV dal 2018. 

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«Essere sieropositivo non influenza la durata dell'infezione»

«Il fatto che sia sieropositivo all'HIV non significa che sia più suscettibile ad altre infezioni, dal momento che è stato in terapia da quando gli è stata diagnosticata.

La sua capacità di rispondere all'infezione da un altro agente è paragonabile a quella di qualsiasi altro individuo, e infatti ha risposto al coronavirus quando è stato infettato. Non è immunodepresso, come i malati di cancro, le persone con malattie autoimmuni o i trapiantati, ad esempio», spiega Paola Minoprio, una delle responsabili del lavoro. Secondo i ricercatori, quindi, la durata della sua infezione non dipende dalla sua condizione di sieropositivo. Molti pazienti sono stati contemporaneamente infetti da HIV e SARS-CoV-2 e dovrebbero essere confrontati con un gruppo di controllo adatto per vedere se eventuali tratti genetici o immunitari potrebbero essere associati a un contagio prolungato.

I test e la variante Gamma

Il paziente è stato sottoposto a test settimanali che hanno rilevato la persistenza dell'infezione. Il paziente è stato infettato dal ceppo B.1.1.28, chiamato anche P1 (o variante Gamma) entrato in Brasile all'inizio del 2020.

 

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