La variante Omicron è riuscita a sfidare, e soprattutto a vincere, anche contro l'isolamento nei Covid Hotel. Nel mese di novembre è avvenuto un contagio tra due viaggiatori completamente vaccinati attraverso il corridoio di un hotel di Hong Kong che era stato utilizzato per le quarantene. I filmati della telecamera a circuito chiuso hanno mostrato come nessuna delle due persone avesse lasciato la propria stanza né avesse avuto alcun contatto diretto con l'esterno. Come è avvenuto allora il contagio? Secondo gli esperti la trasmissione sarebbe avvenuta quando le rispettive porte sono state aperte per prendere il cibo, seppur in momento differenti.
Omicron da una stanza all'altra
Entrambi i pazienti erano vaccinati con due dosi ed entrambi erano risultati negativi a un tampone molecolare prima di arrivare a Hong Kong.
Il 13 novembre il paziente A è risultato positivo al Covid senza mostrare alcun sintomo. Il giorno successivo è stato portato in un'unità di isolamento in ospedale. Quattro giorni dopo, il 17 novembre, il paziente B ha sviluppato lievi sintomi di Covid e il 18 novembre è risultato positivo a un molecolare. Il sequenziamento genetico ha successivamente confermato che i due viaggiatori avevano contratto un virus geneticamente identico di variante Omicron.
LO STUDIO SU LANCET
La trasmissione dal corridoio
Su Lancet è stato pubblicato uno studio che ha analizzato il fenomeno che ha portato al contagio. Per comprendere il meccanismo di trasmissione è stato eseguito un test del fumo che ha dimostrato il ristagno di aria nel corridoio, che presentava una larghezza di 1,5 metri e un'altezza di 2 metri, adiacente alle due stanze. Nel corridoio si è verificato un breve movimento d'aria verso l'esterno quando le porte delle camere degli ospiti sono state bruscamente aperte. Pertanto, l'aerosol carico di virus sarebbe entrato nella stanza degli ospiti del caso secondario quando la porta è stata aperta.
La contaminazione ambientale
La rivista ha inoltre valutato anche l'entità della contaminazione ambientale. Uno degli 8 campioni raccolti con tamponi appositi il 22 novembre 2021 (3 giorni dopo il trasferimento della persona contagiata) è risultato positivo con un valore di soglia ciclo 39. La sequenza del gene Spike parziale di questo tampone ambientale aveva un'identità nucleotidica del 100% con quelli dei casi, indicativa della dispersione nell'aria della variante Omicron. Inoltre, 21 su 39 superfici analizzate sono risultate positive nella seconda stanza, con un tasso di positività 8 volte superiore al tasso di contaminazione riportato in precedenza.