Omicron New York, casi in salita e torna l'allerta gialla: media di 2.500 nuovi casi al giorno

I livelli di casi a New York City e in tutto il Paese sono addirittura molto più alti delle statistiche ufficiali

Omicron New York, casi in salita e torna l'allerta media: media di 2.500 nuovi casi al giorno
Omicron New York, casi in salita e torna l'allerta media: media di 2.500 nuovi casi al giorno
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Lunedì 2 Maggio 2022, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 15:07

Non solo Shanghai. Il Covid torna ad assediare anche New York, dove è tornato il livello di rischio "medio" (o giallo). Negli ultimi report si registrano in media 2.500 nuovi casi al giorno rispetto ai 600 degli inizi di marzo. Per la città americana si prefigura un nuovo stato di allerta, che potrebbe spingere il sindaco Eric Adams a riconsiderare l'obbligo di mascherina e di vaccino. L'ultimo aumento, spinto dalla sottovariante Omicron 2, non è ai livelli dell'ondata che ha colpito New York tra dicembre e gennaio, ma il numero di casi registrati è alto come fu con la variante Delta. Come riporta il "New York Times", inoltre i livelli di casi a New York City e in tutto il Paese sono probabilmente molto più alti delle statistiche ufficiali perché molti cittadini si stanno affidando ai test casalinghi, che non sono in genere inclusi nei conteggi giornalieri.

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Covid a New York, la situazione

Il sindaco Adams ha sottolineato che i ricoveri e le morti rimangono bassi.

Attualmente ci sono più di 50 nuovi ricoveri e quattro o cinque decessi in media in città ogni giorno. A gennaio, i nuovi ricoveri erano saliti a 1.000 al giorno e i decessi a oltre 120 al giorno. All'inizio di marzo, il sindaco ha annullato le vecchie restrizioni, come le mascherine a scuola o la necessità di mostrare il certificato di vaccinazione in ristoranti, bar e palestre.

Se la città dovesse rientrare nel livello ad alto rischio (attualmente è al livello medio), rappresentato dal colore arancione, allora il sindaco Adams potrebbe prendere in considerazione la possibilità di richiedere ai newyorkesi di indossare maschere per il viso in tutti gli ambienti pubblici al chiuso. 

 

Crisi Shanghai, cosa succede

I casi di Covid-19 continuano a calare a Shanghai, ma 58 nuovi contagi accertati al di fuori delle aree sottoposte a quarantena hanno rilanciato i timori su una ripresa della diffusione del virus a dispetto del mese di lockdown scattato a fine marzo sui 26 milioni di residenti. Mentre a Pechino, nel pieno delle festività del Primo Maggio, i ristoranti lavorano con la consegna a domicilio, è stato riattivato una struttura dedicata alle emergenze Covid e sono stati annunciati tre cicli di test nel distretto di Chaoyang (3-5 maggio).

Nel complesso, a Shanghai sono stati registrati domenica 727 casi e 6.606 asintomatici (da 7.084 di sabato), nonché 32 decessi (da 38): il lockdown totale è attivo adesso per quasi sei milioni di persone, ma le restrizioni pesano ancora su tutta la città a causa della variante Omicron. La gestione caotica della crisi e la rabbia della popolazione, moltiplicatasi sui social media, ha trovato il suo simbolo nell'episodio incredibile di un anziano chiuso nella sacca di plastica per cadaveri e portato all'obitorio dove è risultato vivo. Il clamoroso errore è il frutto del panico da Covid scaturito dalla persistente linea dura della tolleranza zero ribadito nei giorni scorsi dal Politburo del Comitato centrale del Partito comunista cinese. Nelle ultime 24 ore, Pechino ha accertato altri 41 contagi e 9 asintomatici, hanno riferito le autorità locali nel briefing serale.

Sono 400 i contagi verificati in 14 distretti della città dal 22 aprile, di cui 156 a Chaoyang. Anche la Città Proibita chiuderà da domani e «fino a nuovo avviso» le sale al chiuso, mentre è operativa la quarantena centralizzata del Xiaotangshan Fangcai, una struttura con oltre 1.200 posti letto che ospiterà asintomatici e casi con sintomi lievi. La capitale cinese ha 10 e 24 aree classificate, rispettivamente, ad alto e medio rischio. «La situazione resta ancora grave e dobbiamo essere più risoluti, decisi e veloci nel fermare la pandemia», ha detto la vice direttrice del Centro municipale di prevenzione e controllo delle malattie, Pang Xinghuo. I casi totali in Cina sono scesi sotto quota 8.000, relativi a 14 province e regioni.

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