Malata a letto nella Rsa a 97 anni: la multano per il vaccino, dovrà pagare 100 euro

Il figlio: "Ero stato contattato e avevo dato l’autorizzazione all’epoca"

Malata a letto nella Rsa a 97 anni: la multano per il vaccino, dovrà pagare 100 euro
Malata a letto nella Rsa a 97 anni: la multano per il vaccino, dovrà pagare 100 euro
di Cristiano Pellizzaro
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 10:26

Ha 97 anni, è ricoverata in una Rsa senza potersi alzare dal letto, ma è stata multata per non aver ricevuto la seconda dose di vaccino. Hanno iniziato ad arrivare nelle case degli ultracinquantenni non vaccinati le sanzioni da 100 euro introdotte dal Governo a inizio del 2022 al fine di sostenere e rilanciare la campagna vaccinale.

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Secondo i dati de Il Sole 24 Ore sarebbero già oltre un milione le raccomandate pronte a partire dall’agenzia Entrate riscossione (Ader) per notificare la multa agli ultracinquantenni che, dall’8 gennaio scorso fino al 15 giugno, non si erano vaccinati o che non avevano ancora effettuato la seconda dose anti-Covid.

E, ad aver ricevuto la “comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio” è stata anche una 97enne portogruarese, da anni allettata in una Casa di riposo del territorio. 

 

INCREDULO
A prendersi cura di lei è il figlio, rimasto prima incredulo e poi arrabbiato all’apertura della busta. «Sicuramente mia mamma ha subito ogni sorta di vaccino all’interno dell’Rsa - racconta -. Ero stato contattato e avevo dato l’autorizzazione all’epoca, come ho fatto anche adesso per i vaccini antinfluenzali. Per cui non riesco a capire questa comunicazione sulla mancata vaccinazione». Forse un disguido nella comunicazione degli atti o forse un semplice errore di invio, fatto sta però che il figlio dell’anziana signora non ha gradito prima di tutto l’azione morale del sanzionare un anziano. «Una cosa vergognosa che sia arrivata la multa di 100 euro a una persona con pensione minima, che deve pagare oppure dimostrare l’oggettiva esenzione dalla vaccinazione. Se queste persone sono poi affette da demenza, come possono difendersi da queste comunicazioni sanzionatorie?». 

Il figlio si è sentito in questo caso abbandonato dalle istituzioni, che invece dovrebbero essere al servizio della comunità e dei suoi bisogni. «Non è nemmeno indicato il fatto che possa essere stata vaccinata e che ciò non sia stato comunicato - riprende -. Non so nemmeno cosa fare e che risposta mandare alla dottoressa che ha firmato la lettera». L’unica cosa chiara, però, riportata nella missiva del Ministero della Salute, è il possibile addebito esecutivo nei confronti dell’utente qualora non riesca, entro 10 giorni, a comunicare all’Ulss “l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale”. «Non capisco questo atteggiamento verso gli anziani. Mia mamma non posso nemmeno abbracciarla e l’unico “aiuto” che mi dà lo Stato è la sanzione di 100 euro – conclude sarcastico il figlio –. Che risulti vaccinata o non risulti, questa sanzione non doveva essere spedita ad un invalido al 100 per cento che non capisce. E che, ormai, a volte neanche mi riconosce quando la chiamo al telefono». 
 

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