Mal di schiena, donna soffre per 13 anni: dolori scomparsi grazie a cura innovativa

Lo "stimolatore midollare" impiantato nel dorso di una donna per la prima volta in Emilia-Romagna

Mal di schiena, donna soffre per 13 anni: dolori scomparsi grazie a intervento innovativo
Mal di schiena, donna soffre per 13 anni: dolori scomparsi grazie a intervento innovativo
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 14:24

Per 13 lunghi anni, ha combattuto contro un male che le aveva compromesso la qualità della vita e sembrava impossibile da sconfiggere. Poi, la svolta tanto desiderata è arrivata grazie a una nuova cura, che le ha restituito il sorriso nel giro di appena un giorno. 

Questa la storia di Rina Ronchi, una donna di 77 anni residente in provincia di Bologna che soffriva di mal di schiena dal 2010: l'anziana ha avuto la possibilità di sottoporsi - per la prima volta in Emilia-Romagna - a un trattamento di innovativo che consiste nell'impiantare un nuovo tipo di apparecchio elettrico nei pressi del midollo spinale.

Lo "stimolatore midollare" - così definito in gergo medico - oltre ad agire sulle cellule nervose, ha come bersaglio le cosiddette "cellule gliali", ritenute fondamentali nella cronicizzazione del dolore. 

Dopo essere stata sottoposta al primo intervento dei due previsti - avvenuto lo scorso 30 gennaio presso il Centro di Terapia del dolore dell'Ospedale Bellaria di Bologna - la donna ha già affermato di non avvertire più quel dolore cronico che ha tormentato la sua zona lombare per oltre un decennio: «Sto molto meglio, il dolore non lo sento più - ha raccontato l'anziana - Sono contentissima». 

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La nuova cura

Rita Ronchi ha subito il primo intervento mininvasivo in anestesia locale lo scorso 30 gennaio e a breve verrà sottoposta a quello definitivo.

«Nel primo step viene posizionato un catetere elettrico, spesso poco più di un capello, al di fuori del midollo spinale dorsale - ha spiegato il dottor Emanuele Piraccini - si fanno test elettrici per valutare che il territorio coperto dallo stimolo sia lo stesso dove il paziente ha dolore.

Il catetere fuoriesce dalla cute ed è collegato a un generatore elettrico all'esterno». 

Trascorso un mese, si procede con il secondo intervento, durante il quale «viene posizionato un generatore di impulsi sottocutaneo, collegato a un generatore elettrico al di sopra del gluteo o nel basso addome - ha riferito ancora Pieraccini - L'effetto terapeutico si ottiene tramite l'erogazione continua di stimoli elettrici, non percepiti dai pazienti».

Dopo il caso di Ronchi, al Bellaria di Bologna sono stati eseguiti altri due trattamenti di questo tipo. Si stima che possano essere 40-50 i pazienti che soffrono di dolori cronici candidabili per l'impiantamento dello stimolatore midollare. 

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Dolore cronico: «Un male sottovalutato della nostra società»

Sulla vicenda ha detto la sua anche Paolo Bordon, direttore generale dell'Azienda Usl di Bologna, sottolineando gli sforzi della sanità locale per combattere la piaga dei dolori cronici: «la nostra attività è raddoppiata dal 2019 od oggi - ha riferito Bordon - si tratta anche di una lotta di civiltà e di miglioramento di presa in carico dei nostri malati su una tematica che, nonostante la presenza di una legge nazionale, è ancora troppo sottovalutata». 

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