Lorenzo Damiano, respirazione assistita con ossigeno: il leader veneto dei No vax resta in rianimazione

Una decina di giorni fa l'uomo è andato a Medjugorje, lì si è contagiato

Lorenzo Damiano, respirazione assistita con l'ossigeno: il leader veneto dei No vax è ancora in rianimazione
Lorenzo Damiano, respirazione assistita con l'ossigeno: il leader veneto dei No vax è ancora in rianimazione
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Giovedì 25 Novembre 2021, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 09:14

Parlava della pandemia come di «una macchinazione», auspicando un nuovo «processo di Norimberga» per giudicare i presunti colpevoli. Resta ricoverato nell'area sub-intensiva del settore Covid dell'ospedale di Vittorio Veneto. Lorenzo Damiano, 56 anni, riferimento delle galassie No vax e No Green pass: nelle scorse ore è stato trasferito nell'unità di Medicina dopo aver sviluppato problemi respiratori via via sempre più gravi. La situazione dunque non è ancora sotto controllo. Anzi. Le sue condizioni di salute preoccupano.

Lorenzo Damiano, ecco come sta

 

Le terapie domiciliari non sono state sufficienti. Adesso è sottoposto a respirazione assistita con l'ossigeno.

 

CHI E' -  Presidente del movimento cattolico Pescatori di Pace, all'inizio di ottobre Damiano si era candidato a sindaco di Conegliano a capo della lista civica #Norimberga2, ottenendo il 2,78% dei consensi. Il nome della civica era già tutto un programma. Quattro i punti fondanti: No dittatura sanitaria, no Green Pass, libertà vaccinale e terapie mediche domiciliari. «Stiamo preparando un nuovo processo di Norimberga per giudicare i presunti responsabili dell'attuale pandemia», aveva annunciato l'aspirante primo cittadino. Una decina di giorni fa è andato a Medjugorje, nell'area del Balcani, proprio una di quelle attualmente più colpite dal coronavirus, per mettere le basi a un'ambiziosa operazione: comperare dieci ettari di terreno per costruire una sede e una fondazione.

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Una volta rientrato nel Trevigiano, però, si è sviluppata la malattia. Fino a quando non si è reso necessario il trasferimento in ospedale di Vittorio Veneto a causa della bassa saturazione. «Non è una pandemia. La chiamano così aveva detto lanciando la propria candidatura a sindaco, poche settimane prima della chiamata alle urne per le comunali di Conegliano ma l'Organizzazione mondiale della sanità non ha nemmeno citato la parola pandemia. È solo un effetto mediatico. Noi siamo per la libertà. Tutte le libertà. La confusione è una strategia: non è una cosa involontaria. E la gente è stanca. L'Italia deve essere libera. Non vogliamo avere la dittatura».

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LE SUE TEORIE - Il 7 ottobre Damiano aveva anche lanciato una Crociata del rosario per la liberazione del mondo dalla tirannide sanitaria. Alla fine di agosto, inoltre, era stato tra i protagonisti di una manifestazione contro il Green pass andata in scena in piazza dei Signori a Treviso, nel cuore del centro storico. Qui aveva invocato più volte «la presenza dello Spirito Santo e di Gesù contro il Nuovo ordine mondiale», invitando anche la Chiesa e non pubblicizzare le misure sanitarie per provare ad arginare la diffusione del coronavirus. «Il vaccino non viene da Dio che ama i suoi figli», aveva sottolineato Damiano. In questi giorni i medici dell'ospedale di Vittorio Veneto stanno lottando contro il tempo per consentirgli di recuperare appieno le funzionalità polmonari dopo l'infezione. L'obiettivo primario è scongiurare il rischio di un trasferimento in Terapia intensiva. Poi Damiano potrà iniziare a pensare gradualmente alla riabilitazione. Magari rivedendo anche alcune posizioni che, a quanto pare, l'hanno portato a sottovalutare l'epidemia da Covid.

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