Lorenzo Damiano, il leader No vax si pente: «I vaccini salvano la vita». È in terapia sub-intensiva

«A volte bisogna passare per una porta stretta per capire le cose così come sono»

Lorenzo Damiano, il leader No vax si pente: «I vaccini salvano la vita». È in terapia sub-intensiva
Lorenzo Damiano, il leader No vax si pente: «I vaccini salvano la vita». È in terapia sub-intensiva
di Lina Paronetto
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 08:19

«A volte bisogna passare per una porta stretta per capire le cose così come sono». Usa questa immagine Lorenzo Damiano, 56 anni, già Pescatore di Pace, leader del movimento “Norimberga 2” con cui a ottobre ha corso come candidato sindaco a Conegliano. Attivista convinto contro la “dittatura sanitaria”, il Green pass, sostenitore delle cure domiciliari, piuttosto che delle vaccinazioni, si è trovato ad affrontare in prima persona il Covid e, dice, «la mia visione adesso è cambiata». Lunghi giorni di ricovero nella terapia sub intensiva dell’ospedale di Vittorio Veneto, sotto ossigeno, lo hanno vistosamente provato. Per parecchio tempo non ha comprensibilmente risposto ai messaggi, alle telefonate. Ieri, dal reparto, ha invece risposto alle domande e inviato dei video, mostrandosi decisamente in ripresa e soprattutto molto cambiato.

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Il dietrofront di Lorenzo Damiano

Un “leader No vax”, è stato definito, dalle cronache locali e nazionali. In politica da diversi anni, Damiano ha improntato la recente campagna alle amministrative sulla rivolta contro il green pass. E contro la vaccinazione di massa. Ma essere passato attraverso il virus, e soprattutto aver sperimentato direttamente le cure e l’attenzione del personale di Vittorio Veneto, lo hanno costretto a una riflessione profonda. «Oggi (ieri, ndr) mi hanno tolto anche l’ossigeno – racconta – sto molto bene, mi sto riprendendo, cammino. Chiaramente adesso la mia visione del mondo è cambiata: sarò pronto quanto prima a far sapere a tutti quanto sia importante seguire collettivamente la scienza, quella che ti sana e ti salva. Certo, c’è qualcosa che non va, ma quello è un altro discorso da fare a livello geopolitico. Chiederò al Santo Padre un incontro, sono pronto a essere un testimone di verità e sincerità affinché il mondo possa salvarsi».

 

La cura

Damiano ha cambiato atteggiamento rispetto al tema vaccini: «Sono stato sottoposto a una cura monoclonale – rivela – e devo ringraziare il personale del reparto di Vittorio Veneto: sono stati meravigliosi. Ho appena ricevuto una bella notizia: domani (oggi, ndr) mi dimettono. Ho passato tutto quello che dovevo passare, ringrazio tutte le persone che in questo tempo hanno pregato. In ogni caso, io il vaccino lo farò». Ma è importante, continua il 56enne, che il mondo scientifico «si ricompatti e unito combatta questo virus». «Basta manifestazioni, basta talk show che mettono confusione nella testa della gente, la scienza e le potenze internazionali uniscano le forze per dare una risposta a questa situazione». Per Damiano, il coronavirus altro non è stato che «un parametro per confrontarsi tra i Paesi più potenti». «Bisogna scoprire cos’è successo, bloccare la fonte di questo male, di quest’arma micidiale. D’altro canto, lo stesso Bill Gates preannunciava già anni fa che le prossime guerre sarebbero state batteriologiche, ma soprattutto virali e pandemiche».

Ricominciare da zero

Bisogna, continua Damiano «ricominciare da zero». «Nel frattempo però – sottolinea senza esitazione – fatevi questo vaccino perché vi salva la vita». Vaccino che dev’essere «autentico e condiviso ovunque nel mondo». Anche in tema di green pass, strumento a lungo contrastato con conferenze stampa, manifestazioni, sit-in, volantinaggi, il 56enne trevigiano ammette di aver cambiato idea: «Se la penso ancora come prima? No... ma è uno strumento che va aggiornato con criterio e buon senso». Conclude dicendo ancora una volta «sì al vaccino», Damiano, che da oggi finalmente potrà tornare a casa. «Vinciamo questa battaglia e salveremo le prossime generazioni».

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