Roma, il miracolo delle siamesi separate al Bambino Gesù: in trenta per far rinascere le gemelle

Roma, Il miracolo delle siamesi separate al Bambino Gesù: in trenta per far rinascere le gemelle
Roma, Il miracolo delle siamesi separate al Bambino Gesù: in trenta per far rinascere le gemelle
di Barbara Carbone
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Mercoledì 8 Luglio 2020, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 10:57

Hanno potuto finalmente guardarsi negli occhi Ervina e Prefina, le due gemelline siamesi centrafricane unite per la testa che uno straordinario intervento chirurgico eseguito al Bambino Gesù, ha separato con successo. Un primato mondiale per l'Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Si tratta del primo caso di intervento riuscito su una coppia di craniopagi totali posteriori, una tra le più rare e complesse forme di fusione a livello cranico e cerebrale. Posizionate nuca contro nuca, avevano in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso. Per salvarle garantendo a entrambe le stesse chance di qualità di vita è stato coinvolto un Comitato etico che ha affiancato l'equipe medica definendo il miglior piano terapeutico. 

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Dopo oltre un anno di preparazione e di studio, le bimbe sono state sottoposte a  tre delicatissimi interventi e separate definitivamente il 5 giugno scorso, con un'operazione di 18 ore e l'impegno di oltre 30 specialisti tra medici e infermieri. A un mese di distanza le bambine stanno bene, hanno appena compiuto 2 anni e sono ricoverate nel reparto di Neurochirurgia dell'Ospedale Bambino Gesù, una accanto all'altra. Hanno tante cose in comune ma non il carattere. Ervina è seria e osservatrice, Prefina invece è una giocherellona. Oggi possono giocare e sorridere alla vita.
L'INCONTRO
Il miracolo nasce da un incontro speciale avvenuto due anni fa tra la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, in missione in Centrafrica e le due gemelline appena nate. La Enoc sapeva che le bimbe non sarebbero potute sopravvivere in Africa e decise di portarle in Italia e di tentare il tutto per tutto. «Pensare che queste due piccine, nate nel posto più povero del mondo, possano oggi tornare a una vita normale mi riempie di gioia - ha detto Enoc - Quando si incontra una vita che può essere salvata lo si deve fare». «Questa operazione è costata un milione di euro - ha detto Enoc - Parliamo di somme che l'ospedale, da solo, non può sostenere. La solidarietà e gli aiuti esterni sono fondamentali. C'è un'altra coppia di gemelli siamesi in attesa di venire in Italia per essere operata. Non appena riapriranno le frontiere speriamo di potere intervenire».

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La nascita di una coppia di siamesi è un evento raro e, tra le varie tipologie, i gemelli uniti per la testa sono un evento eccezionale: 1 su 2,5 milioni di nati vivi, 5 casi ogni 100.000 gemelli. Fino a pochi anni fa, il 40% dei craniopagi moriva alla nascita. Per il restante 60% l'attesa di vita non superava i 10 anni. Ervina e Prefina avevano una malformazione rarissima anche tra gemelli siamesi. Per uno stano caso del destino, non potevano vedere i loro volti. Prima della separazione, nell'ambito di un percorso riabilitativo è stato necessario utilizzare un sistema di specchi che consentisse alle bimbe di conoscersi e riconoscersi. «Abbiamo gestito un'operazione rara e complessa grazie a un gruppo multidisciplinare che ha studiato e pianificato ogni dettaglio. È stato un percorso emozionante, un'esperienza irripetibile ha sottolineato Carlo Marras, responsabile di Neurochirurgia del Bambino Gesù e dell'équipe che ha seguito le gemelline - Salvarle era un obiettivo molto ambizioso e abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo. Il momento più difficile è stato intervenire sulla rete di vasi sanguigni cerebrali condivisa in più punti».

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IL RITORNO
Ha voluto ringraziare tutta l'équipe del Bambino Gesù, Ermine, la mamma delle gemelline. «Ervina e Prefina sono nate due volte ha detto commossa la donna - Ora che sono separate e stanno bene vorrei che fossero battezzate da Papa Francesco che si è sempre preso cura dei bambini di Bangui. Le mie piccole ora possono crescere, studiare e diventare dei medici per salvare altri bambini». Chissà se Ermine potrà realizzare il suo sogno. Quel che è certo è che tra pochi giorni le bimbe potranno tornare in Africa per intraprendere il viaggio più bello, quello verso una vita normale, unite solo dal grande amore che le legherà per sempre.
 

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