Daniele Berna malato di Sla: «Metto fine a questa mia non vita». Il medico: «Non è eutanasia»

L'uomo si è spento ieri a Sesto Fiorentino (Firenze), dopo una sedazione palliativa profonda e aver interrotto la ventilazione forzata

Daniele Berna malato di Sla: «Metto fino a questa mia non vita». Il medico: «Non è eutanasia»
Daniele Berna malato di Sla: «Metto fino a questa mia non vita». Il medico: «Non è eutanasia»
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Venerdì 10 Marzo 2023, 16:35 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 15:16

Si è spento ieri a Sesto Fiorentino (Firenze), dopo una sedazione palliativa profonda e aver interrotto la ventilazione forzata, Daniele Berna, malato di Sla che ha così deciso di «mettere fine a questa mia non vita». Lo riporta l'edizione fiorentina de La Repubblica, a cui Berna aveva più volte scritto messaggi, e dalle cui pagine aveva condotto, vincendola, la sua battaglia per ottenere la fisioterapia domiciliare nel novembre 2021. La sua vita, fino a ottobre 2019, era quella di un manager nel settore degli impianti dentali, poi erano arrivati i primi sintomi e aveva scoperto a giugno 2020 di avere la Sclerosi laterale amiotrofica che gli aveva tolto la capacità di parlare e muoversi in autonomia.

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L'intervento

«Dopo l'intervento della tracheostomia ho fatto un percorso sulla base della legge 219 del 2017, per poter interrompere la terapia della ventilazione forzata - ha scritto in uno degli ultimi messaggi -.

Domani le cure palliative dell'Asl saranno a casa mia. Sono arrivato alla conclusione di farlo perché è importante secondo me mantenere una dignità di vita, che questa malattia ti porta via giorno dopo giorno. Ho anticipato la fine della malattia e sento di aver vinto sulla Sla».

La legge 217/2019 prevede che il paziente possa decidere e lasciare scritto cosa vuole, o non vuole, nel caso non sia più in grado di intendere e di volere. Sapendo di avere una patologia e quale sarà l'esito, la persona concorda coi medici curanti come vuole gestire le fasi finali della malattia: tra queste possibilità, nella Sla, si può scegliere di essere attaccati a un ventilatore o interrompere la ventilazione forzata, rifiutando il trattamento sanitario come previsto dall'articolo 32 della Costituzione. «Non si ha a che fare con l'eutanasia - spiega Piero Morino, ex direttore Cure palliative di Asl Toscana centro -.Il paziente con Sla ha tutti i diritti di sospendere la ventilazione ed essere addormentato, e sospendere un trattamento che per lui è vitale».

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