Aorta recisa per errore, bimbo di 10 mesi morto in sala operatoria: medici indagati per omicidio colposo

La Procura sostiene che se il bimbo fosse stato monitorato con un pulsossimetro l'errore sarebbe subito emerso

Bimbo di 10 mesi morto in sala operatoria, recisa la vena aorta per errore: medici indagati per omicidio colposo
Bimbo di 10 mesi morto in sala operatoria, recisa la vena aorta per errore: medici indagati per omicidio colposo
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Giovedì 30 Marzo 2023, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 31 Marzo, 09:21

Un bambino di soli 10 mesi è morto in sala operatoria, durante un intervento per correggere una malformazione congenita polmonare, all'ospedale Regina Margherita di Torino. Secondo gli inquirenti, il chirurgo gli ha reciso per errore l'aorta, scambiandola per un vaso sanguigno secondario. Nonostante il disperato tentativo dei medici di salvargli la vita, il piccolo non ce l'ha fatta. I fatti risalgono a due anni fa, ma ora il pm Francesco La Rosa ha deciso di procedere per omicidio colposo: sotto inchiesta quattro medici, tra cui il direttore del reparto di Chirurgia pediatrica del Regina Margherita. 

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Aorta recisa per errore: morto bimbo di 10 mesi

Lo riporta il Corriere della Sera.

La Procura sostiene che se il bimbo fosse stato monitorato con un pulsossimetro l'errore sarebbe subito emerso. Il dirigente è accusato di aver incaricato di eseguire l’intervento un medico delle Molinette (anche lui sotto inchiesta) specializzato in chirurgia su adulti. Indagati anche l'anestesista e un altro medico presente.

L'inchiesta

I fatti risalgono al 15 aprile 2021: il piccolo viene sottoposto a un intervento di lobectomia, ovvero l'asportazione di un lobo polmonare, una pratica eseguita molto raramente. Durante l'operazione, secondo la Procura, il chirurgo avrebbe reciso per errore l'aorta del bambino. I medici, inoltre, se ne sarebbero accorti tardivamente, in quanto il dissanguamento nei neonati avviene più lentamente. E anche perché, sempre secondo chi indaga, il paziente non era monitorato con il pulsossimetro, strumento che avrebbe permesso ai medici di accorgersi prima dell'errore. Non andranno a processo invece gli specialisti che hanno provato a salvare la vita del piccolo, in quanto non hanno nessuna responsabilità nel decesso.

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