AstraZeneca, insegnante di 32 anni muore a Genova: aveva fatto il vaccino il 22 marzo

AstraZeneca, insegnante di 32 anni muore a Genova: aveva fatto il vaccino il 22 marzo
AstraZeneca, insegnante di 32 anni muore a Genova: aveva fatto il vaccino il 22 marzo
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Domenica 4 Aprile 2021, 13:09 - Ultimo aggiornamento: 13:20

Un altro caso, un altro dramma. È morta l'insegnante di 32 anni ricoverata all'ospedale San Martino di Genova dopo una emorragia cerebrale. La donna era stata vaccinata il 22 marzo con AstraZeneca. Oggi, domenica 4 aprile, l'ospedale ha comunicato che «è iniziata alle 9.44 l'osservazione di 6 ore per la conferma di stato di morte cerebrale per la paziente di 32 anni ricoverata presso la nostra Rianimazione».

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Ieri lo stesso istituto aveva segnalato il caso «di quadro trombotico ed emorragico cerebrale riferito a una insegnante di 32 anni vaccinata presso la Asl di residenza in Liguria con vaccino AstraZeneca il 22 marzo e con esordio sintomatologico dal 2 aprile». La direzione del Policlinico aveva ha attivato le previste segnalazioni nell'ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa. Erano stati i parenti ad allertare i soccorsi sabato, poco dopo mezzogiorno: la giovane insegnante aveva accusato un malessere venerdì sera (cefalea e nausea), dopodiché la situazione è peggiorata fino al ricovero.

E sempre i parenti avevano riferito ai medici che l’insegnante aveva ricevuto appunto il 22 marzo il vaccino AstraZeneca.

La morte di questa giovane insegnante arriva dopo un'altra serie di casi, molti dei quali, purtroppo letali: da non dimenticare che l'incidenza di trombosi e reazioni avverse ai vaccini resta comunque bassissima.

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Firenze

Un uomo di 60 anni, residente a Fucecchio (Firenze) è morto venerdì intorno alle 19.00, in seguito a un malore. Lo stesso giorno, sei ore prima, l'uomo era stato vaccinato contro il Covid all'ospedale di Empoli: rientrava tra le persone «estremamente fragili» per aver subito l'anno scorso l'asportazione di un rene. Il pm di Firenze Massimo Bonfiglio ha avviato accertamenti e disposto il trasferimento della salma a medicina legale a Firenze dopo che i familiari del sessantenne si sono rivolti ai carabinieri. La notizia è riportata dal Tirreno. La famiglia si è rivolta anche a un legale e attende di sapere se verrà disposta un'autopsia o comunque un esame esterno per chiarire se ci possono essere correlazioni tra il decesso e la somministrazione del siero. «Mio padre aveva subìto un intervento chirurgico per l'asportazione di un rene. Da allora si sottoponeva costantemente agli esami di controllo e stava facendo la chemioterapia» ha spiegato il figlio al quotidiano. «Stava tutto sommato bene in questo periodo. Non aveva dato nessun segnale che facesse presagire una cosa del genere» aggiungono altri familiari.

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