Non riusciva a parlare per i dolori, ora riesce a camminare da solo. Francesco, 17 anni, rischiava la peritonite, ovvero l'infiammazione della membrana sottile che ricopre gli organi interni dell'addome (e che può portare anche alla sepsi). Operato al San Camillo di Roma per appendicite complicata (quindi in fase acuta) dopo tre giorni si trova in ottime condizioni.
Bambina muore di peritonite: per tre volte i medici dell'ospedale l'avevano rimandata a casa
Appendicite complicata, i sintomi di Francesco
Dolori lancinanti nella parte dell'addome, sotto lo stomaco, così forti che non gli permettevano di parlare. Erano questi i sintomi di Francesco quando è arrivato al Pronto Soccorso Pediatrico.
L'operazione
Un’equipe multidisciplinare ha preso in carico Francesco. Il dottor Stefano Tursini, della Uoc di Chirurgia Pediatrica, lo ha visitato e successivamente operato. Insieme a lui il dottor Michele Galluzzo, direttore della Radiologia d’Emergenza, che ha offerto il supporto diagnostico. C'è poi stato l'intervento del dottor Luca Mari, appartenente al Servizio di Psicologia-Consulenza e Liaison, che ha aiutato il ragazzo a elaborare la paura. Un passaggio chiave, e importante, affinché il giovane superi velocemente il trauma. L'operazione non è stata semplice, anche perché l'infezione intestinale era in stato avanzato.
Le conseguenze
A tre giorni dall’intervento Francesco cammina da solo. «Sono tornato a sorridere», racconta agli operatori sanitari. «Appena arrivati al Pronto Soccorso, abbiamo sentito di essere nel posto giusto e nelle mani giuste - ha raccontato Katia, la mamma di Francesco, all'ospedale -, mio figlio è stato accolto con grande professionalità ed empatia». Soddisfatto anche il direttore generale del San Camillo-Forlanini Narciso Mostarda: «Un grande ospedale pubblico come il nostro deve accettare la sfida dell’accoglienza e dell’ascolto sempre, a maggior ragione quando si tratta di soggetti fragili come un adolescente».
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