LA PUBBLICAZIONE
La sola frammentazione del sonno ottenuta inducendo brevi risvegli senza modificare il tempo totale del sonno, per un periodo di un mese (approssimativamente corrispondente a tre anni di vita dell'uomo), compromette il funzionamento del sistema glinfatico, facendo aumentare il deposito della proteina in questione. A collaborare al lavoro sono stati il Centro, diretto dal Alessandro Cicolin, e il Neuroscience Institute of Cavalieri Ottolenghi (Nico) con Michela Guglielmotto, entrambi afferenti al dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini dell'Università di Torino.
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