Wuhan, la direttrice del laboratorio sotto accusa: «Il coronavirus non viene dal nostro istituto»

Wuhan, la direttrice del laboratorio sotto accusa: «Il coronavirus non viene dal nostro istituto»
di Riccardo De Palo
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Domenica 24 Maggio 2020, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 19:39

Il centro di ricerca sui virus di Wuhan stava lavorando a tre ceppi di coronavirus dei pipistrelli, ma non a quello che ha causato la pandemia da Covid-19.  Lo ha detto Wang Yanyi, la direttrice dell’Istituto di Virologia della città da cui sono partiti i contagi, al network cinese CGTN, in un'intervista ripresa dal Guardian. Tra i virus allo studio, ha precisato, il più simile al Sars-CoVid-2 aveva soltanto il  79.8% del genoma in comune, per questo - sostiene la ricercatrice - le accuse del presidente americano Donald Trump, secondo cui il virus sarebbe uscito per sbaglio dal suo laboratorio sono da considerarsi «pure invenzioni». 

«Il nostro istituto - ha detto Yanyi - ha ricevuto per la prima volta un campione del virus che provocava un tipo di polmonite ancora sconosciuto il 30 dicembre dello scorso anno. Non ne conoscevamo l’esistenza prima di allora, e non avevamo mai fatto studi o posseduto ceppi di quel germe patogeno. Come poteva sfuggire al nostro controllo se noi non lo avevamo?»

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Il tentativo, da parte del laboratorio cinese, di confutare le accuse difficilmente riuscirà a spegnere del tutto le teorie della cospirazione e le accuse di Trump, che per ragioni interne cerca di incolpare la Cina di una epidemia che solo negli Usa ha provocato oltre centomila morti. Una strategia che potrebbe, però, danneggiare la ricerca, che cerca di conoscere meglio il Covid-19, allo scopo di mettere a punto, prima o poi, una cura. O, quanto meno, una strategia di contenimento.
 



Nei giorni scorsi, un gruppo di 77 premi Nobel aveva chiesto un’indagine ufficiale per capire perché siano stati sospesi dagli Usa i finanziamenti ad una ricerca sui coronavirus dei pipistrelli in Cina, effettuata dalla newyorkese EcoHealth Alliance assieme al laboratorio di Wuhan. La lettera dei ricercatori - di cui ha scritto il New York Times - era diretta al segretario alla Salute americano e al direttore dei National Institutes of Health, e sottolineava «l'importanza di fare ricerca sulla presenza di coronavirus nei pipistrelli nel momento in cui il mondo sta soffrendo per una pandemia legata a un coronavirus che secondo la maggior parte delle evidenze si è originato in questi animali», e chiede di «condurre una revisione delle azioni che hanno portato alla cancellazione del finanziamento».

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