Vaiolo delle scimmie, lo Spallanzani: «Virus nel liquido seminale». Bassetti: «Attenzione ai rapporti sessuali»

Bassetti: «Arriveremo a migliaia di casi. E in alcuni casi potrebbe valere la pena pensare anche nel breve alla vaccinazione»

Vaiolo delle scimmie, lo Spallanzani: «Virus nel liquido seminale». Bassetti: «Attenzione ai rapporti sessuali»
Vaiolo delle scimmie, lo Spallanzani: «Virus nel liquido seminale». Bassetti: «Attenzione ai rapporti sessuali»
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Sabato 11 Giugno 2022, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 08:13

Il virus responsabile del vaiolo delle scimmie è presente nel liquido seminale di una persona infetta. La scoperta è dei ricercatori dell'Istituto Spallanzani di Roma che per primi al mondo hanno isolato il virus dal liquido seminale da un paziente sei giorno dopo la scomparsa dei sintomi e, in coltura cellulare, si è dimostrato capace di infettare e di replicarsi in laboratorio. Finora, evidenzia l'Istituto, la presenza del materiale genetico del virus è stata rilevata nel liquido seminale di 6 dei 7 pazienti studiati allo Spallanzani, ma in questo caso il virus è stato anche isolato in coltura.

La scoperta

I ricercatori stanno conducendo ulteriori studi sulla durata e persistenza del virus nello sperma e in altri materiali biologici, per comprendere a fondo i meccanismi della trasmissione di questo virus da uomo a uomo. In particolare, la scoperta potrebbe fare luce sul ruolo della trasmissione sessuale, ipotizzata nel contesto dell'attuale focolaio che ha coinvolto oltre 1000 casi, segnalati da 28 Paesi del mondo in cui quest'infezione non è endemica. Questo risultato fa seguito al lavoro dei ricercatori dell'Istituto su Monkeypox che ha portato all'identificazione dei primi casi italiani, oggetto la settimana scorsa di un articolo sulla rivista del Centro europeo per il controllo delle malattie Eurosurveillance, e al  primo sequenziameno di Monkeypox virus in Italia, che ha dimostrato l'appartenenza di questo virus al ceppo responsabile dell'attuale diffusione internazionale.

«Lo Spallanzani continua nelle sue grandi performance. I nostri ricercatori hanno scoperto, primi al mondo, che il virus responsabile del vaiolo delle scimmie può essere presente nel liquido seminale. Li voglio ringraziare e voglio anche ringraziare il nuovo direttore della Virologia Fabrizio Maggi». Lo evidenzia Francesco Vaia, direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma, commentando la scoperta "firmata" Spallanzani, che farà nuova luce sul ruolo della trasmissione sessuale nel focolaio di vaiolo delle scimmie. «Abbiamo sempre detto, anche in tempi difficili, per esempio ai giovani, che ci possiamo e dobbiamo permettere tutto, vivere la vita ma in condizioni di sicurezza», è il messaggio che Vaia rivolge soprattutto ai giovani.

Oms: i casi in Italia salgono a 29

Salgono a 29 i casi di vaiolo delle scimmie registrati in Italia all'8 giugno.

Il dato emerge da un documento di aggiornamento dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pubblicato il 10 giugno. I numeri più alti nell'area europea Oms si evidenziano in Gran Bretagna con 321 casi, Spagna con 259 e Portogallo con 191. All'8 giugno, 1285 casi confermati in laboratorio e un caso probabile sono stati segnalati da 28 Paesi in quattro regioni dell'Oms in cui il vaiolo delle scimmie non è comune o non era stato precedentemente segnalato. Non sono stati segnalati decessi in queste quattro regioni. L'Oms prevede un aumento dei casi.

 

Bassetti: arriveremo a migliaia di casi

Continua intanto la crescita esponenziale dei casi di vaiolo delle scimmie nel mondo: «Oltre 1.500 in 48 Paesi del mondo tra confermati e sospetti - ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova -. Dati che indicano una diffusione globale, con più di 100 nuovi casi ogni giorno. Arriveremo presto ad alcune migliaia».

«In questo momento, al di là del Roma Pride di sabato, si deve fare molta attenzione ai rapporti sessuali, perché il vaiolo delle scimmie si trasmette attraverso i rapporti molto stretti e quindi, come per tante infezioni sessualmente trasmissibili, per contatto diretto e sessuale. Massima precauzione, dunque, e si dovrebbero dare le informazioni a tutti quelli che hanno rapporti sessuali, a prescindere dal discorso se sono omosessuali, eterosessuali o bisessuali. Raccomandazioni che andrebbero fatte anche in collaborazione con le associazioni. E in alcuni casi potrebbe valere la pena pensare anche nel breve alla vaccinazione, visto che funziona ed eviterebbe anche problemi».

 

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