Tumore ossa, scoperta in Italia la proteina chiave che aiuterà a colpire le cellule malate

L'osteosarcoma colpisce soprattutto bambini e adolescenti con la malattia di Paget

Tumore ossa, scoperta in Italia la proteina chiave per la cura
Tumore ossa, scoperta in Italia la proteina chiave per la cura
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Martedì 17 Gennaio 2023, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 08:20

A scatenare un tumore delle ossa ancora poso curabile, l'osteosarcoma, è l'assenza o l'alterazione della proteina chiamata Profilina. Lo ha scoperto una ricerca condotta in Italia che ora aprirà la strada a futuri farmaci contro questa malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Communications Biology.

Osteosarcoma cosa è

L'osteosarcoma è un tumore osseo che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti e persone adulte che hanno la malattia ossea di Paget, caratterizzata da una generazione di nuove cellule ossee più veloce del normale e che provoca ossa più fragili, dolore, deformità e fratture. 

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La scoperta aiuterà a individuare il tumore 

La profilina è una proteina che permette «una corretta ripartizione dei cromosomi tra le due cellule figlie durante la divisione cellulare».

La sua alterazione segnala dunque la presenza del tumore. 

«Mediante tecniche di sequenziamento di ultima generazione abbiamo identificato una mutazione genetica nel gene PFN1, responsabile di una forma molto severa della malattia ossea di Paget che determina anche l'insorgenza di osteosarcoma nelle ossa colpite», dice la prima autrice dell'articolo, Federica Scotto di Carlo.

Quando compare la mutazione le cellule non riescono più a dividersi in modo corretto e in questo modo, una divisione dopo l'altra, ogni cellula finisce per avere alterazioni cromosomiche, diverse da quelle di tutte le altre cellule, che possono andare dalla perdita di frammenti di cromosomi a quella di interi cromosomi. Avere compreso questo meccanismo è importante, osservano i ricercatori, perché si può tentare di sviluppare un approccio terapeutico basato sulla cosiddetta "letalità sintetica", ossia la presenza di mutazioni in due geni diversi che, insieme, provocano la morte cellulare.

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Colpire le cellule malate 

«Utilizzando questo approccio, più che correggere il difetto genetico nel gene PFN1, vogliamo rendere ancora più vulnerabile la cellula cancerosa», rileva Gianfrancesco. «Se la mancanza di Profilina 1 genera una cellula alterata, individuando e alterando un gene per una seconda proteina implicata, possiamo indurre nella cellula la cosiddetta morte cellulare programmata o apoptosi», conclude.

In questo modo, sfruttando le differenze genetiche fra le cellule tumorali e le cellule sane, si potrebbero colpire in maniera mirata soltanto quelle malate, risparmiando le altre.

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