Denti ricrescono con trattamento a base di anticorpi: università giapponesi scoprono il gene che lo rende possibile

Denti ricrescono con trattamento a base di anticorpi: università giapponesi scoprono il gene che lo rende possibile
Denti ricrescono con trattamento a base di anticorpi: università giapponesi scoprono il gene che lo rende possibile
di Francesco Fatone
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Giovedì 1 Aprile 2021, 14:52

È stato scoperto grazie allo studio di due università giapponesi un trattamento genetico in grado di far ricrescere i denti. Gli attuali trattamenti per la perdita dei denti sono limitati alle protesi e sostituzione artificiale dei denti, tuttavia si tratta di soluzioni non permanenti e spesso costose. 

Nello studio è stato riscontrato che la soppressione del gene USAG-1, associato alla sensibilizzazione uterina, con un trattamento con anticorpi consente la ricrescita dei denti. Il trattamento con anticorpi prende di mira l'unico gene stimolando la crescita. Negli esperimenti condotti dai ricercatori sui topi e sui furetti, i denti mancanti sono stati visti ricrescere completamente. 

I ricercatori delle università di Kyoto e Fukui hanno esaminato le molecole coinvolte nella crescita dentale. Alcune di queste sostanze chimiche sono coinvolte nella crescita anche di altri organi, quindi è difficile trovare un gene che colpisca solo i denti. «Sapevamo che la soppressione dell'USAG-1 favorisce la crescita dei denti, ma non sapevamo se sarebbe stato sufficiente», ha affermato l'autore dello studio Katsu Takahashi della Scuola di specializzazione in medicina dell'Università di Kyoto.

Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira USAG-1 sono stati somministrati agli animali in una singola dose ed erano sufficienti per rigenerare un intero dente. Dopo i primi esperimenti sui topi, i ricercatori si sono concentrati sui furetti che hanno denti simili a quelli umani. Il prossimo passo sarà la sperimentazione su cani e maiali, secondo Takahashi.

«Il nostro studio mostra che la terapia molecolare priva di cellule è efficace per molte forme di agenesia congenita dei denti», aggiunge Manabu Sugai dell'Università di Fukui, un altro degli autori dello studio. 

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