La variante indiana riduce di poco la risposta degli anticorpi neutralizzanti indotta dai vaccini a mRna. A dirlo sono due studi pubblicati a pochi giorni l'uno dall'altro: uno dell'universitá di Cambridge e l'altro dell'Emory University sul sito bioRxiv, che raccoglie le ricerche non ancora validate dalla comunità scientifica. Recentemente sono stati individuati due tipi di variante: la L452R e la E484Q, che sembrano contribuire alla capacità di eludere gli anticorpi. Il virologo Francesco Broccolo, dell'Università Bicocca di Milano, ha detto che si temeva che l'effetto combinato dei due nuovi tipi potesse essere capace di ridurre l'efficacia degli anticorpi indotti dal vaccino, «ma si è visto il loro effetto è modesto», dice il virologo.
Nel primo studio i ricercatori di Cambridge hanno raccolto informazioni su intere sequenze del Covid con la mutazione L452R e hanno cercato altre mutazioni, identificando tre sottotipi della variante indiana con la mutazione L452R: tra tutti il sottotipo B.1.617.2, segnalato in India e altri 40 Paesi. Il risultato ha portato a identificare 33 persone vaccinate e contagiate, di età compresa fra 27 e 77 anni e per la maggior parte le infezioni erano collegate al sottotipo B.1.617.2 della variante indiana. Broccolo ha detto che i due studi hanno verificato in laboratorio l'effetto di questa variante sugli anticorpi neutralizzanti indotti dai vaccini di Pfizer e Moderna e «si è visto che c'è una riduzione modesta della loro attività».
Durability of mRNA-1273-induced antibodies against SARS-CoV-2 variants https://t.co/3fz86TYVVt #bioRxiv
— bioRxiv (@biorxivpreprint) May 16, 2021