L'Agenzia regolatrice inglese dei farmaci (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) ha segnalato un totale di 30 casi di disturbi della coagulazione dopo la somministrazione del vaccino anti COVID-19 AstraZeneca. Il 18 marzo, come riporta Reuters, l'Agenzia ha dichiarato che c'erano stati cinque casi di un raro coagulo di sangue cerebrale tra gli 11 milioni di dosi somministrate. Giovedì la stessa agenzia ha evidenziato 22 segnalazioni di trombosi del seno venoso cerebrale - un disturbo della coagulazione cerebrale estremamente raro - e 8 segnalazioni di altri eventi di coagulazione associati a piastrine basse su un totale di 18,1 milioni di dosi somministrate.
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Ema: «Benefici AstraZeneca superano rischi»
«Due settimane fa abbiamo concluso che i benefici del vaccino» anti-Covid di AstraZeneca «nel prevenire il vaccino con gli associati rischi di ospedalizzazione e morte superano il rischio di effetti collaterali. La nostra posizione non è cambiata». Lo ha spiegato la direttrice dell'Ema Emer Cooke, durante un briefing con la stampa a Bruxelles, dopo la decisione della Germania di limitare la somministrazione del vaccino di AstraZeneca alle persone di almeno 60 anni.
Australia investigates possible link of blood clot case to AstraZeneca vaccine https://t.co/NRTWZHBdWT pic.twitter.com/gByQXNhiL7
— Reuters (@Reuters) April 2, 2021
Nessun fattore specifico di rischio
«Il nostro comitato Prac (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee, ndr) continua a valutare tutti i dati disponibili e dovrebbe arrivare ad una conclusione la settimana prossima», ha aggiunto Cooke. «Lunedì scorso - ha proseguito la direttrice - il comitato ha invitato esperti esterni di diverse specializzazioni, per discutere gli aspetti specifici di questi casi molto rari e insoliti. Gli esperti includevano ematologi, neurologi ed epidemiologi. Hanno guardato i possibili meccanismi fisiologici, se c'erano potenziali fattori di rischio che rendano le persone più suscettibili a questi disordini e hanno delineato i dati aggiuntivi necessari». «Allo stato attuale - continua Cooke - gli esperti ci hanno detto che non sono riusciti ad identificare fattori specifici di rischio, inclusi età, genere o un passato di precedenti di disordini della coagulazione, per questi eventi molto rari» di coaguli di sangue «inusuali» osservati nelle persone vaccinate con il vaccino di AstraZeneca contro la Covid-19, conclude Cooke.
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