Lombardia, il caso del vaccino anti-influenzale (dalla Cina) che non ha l'ok di Aifa

Lombardia, il caso del vaccino antinfluenzale (dalla Cina) che non ha l'ok di Aifa
Lombardia, il caso del vaccino antinfluenzale (dalla Cina) che non ha l'ok di Aifa
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Sabato 10 Ottobre 2020, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 20:04

Un lotto di 100mila vaccini antinfluenzali di origine cinese destinati alla Regione Lombardia non hanno avuto il via libera dell'Aifa. L'Agenzia italiana del farmaco, secondo quanto si apprende, non ha infatti concesso l'autorizzazione regolatoria al lotto vaccini forniti dalla società cinese Life On. Il lotto è inerente all'ultima gara effettuata in Lombardia per un totale di 500mila vaccini. «Non verrà acquisito, e quindi distribuito, alcun vaccino che non abbia ottenuto le autorizzazioni previste dalla legge e le conseguenti scrupolose verifiche», ha fatto sapere con una nota, Aria, la centrale acquisti della Regione Lombardia.

<h2>Vaccini Lombardia, Aria: lotto non sarà acquistato</h2>

«In merito alla notizia riguardante l'aggiudicazione di una fornitura di 100mila vaccini antinfluenzali per la Regione Lombardia, aggiuntivi rispetto a quelli già acquistati - si prosegue nella nota - si sottolinea che Aria ne ha determinato l'assegnazione subordinandone tuttavia l'efficacia giuridica a seguito dell'avvenuta AIC (Autorizzazione per l'immissione in commercio) per l'Italia da parte di AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco.

Fino a quel momento non ci sarà alcun acquisto né alcuna forma di pagamento da parte dell'istituzione regionale». «Tutto questo non pregiudica la campagna vaccinale antinfluenzale in quanto le dosi già acquisite da Regione Lombardia nel corso dei mesi ammontano a 2,9 milioni di unità», conclude la nota.

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Una precisazione, quella di Aria, arrivata dopo gli attacchi giunti da Pd e M5S. Di «ennesimo fatto grave in una vicenda in cui la Regione Lombardia ha dato il peggio di sé» parla il capodelegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale della Lombardia, Samuele Astuti per il quale «l'assenza di quel quantitativo porterebbe la Regione vicinissima al limite inferiore della copertura delle categorie più fragili ed esposte, lasciando del tutto scoperte intere fasce di popolazione che, invece, sarebbe importante che si vaccinassero contro l'influenza, come raccomandato dal ministero della salute e da tutti gli organismi competenti nella lotta al Sars-Cov-2».

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Duro anche Marco Fumagalli, capogruppo del M5S in Consiglio regionale della Lombardia: «La notizia che Aria ha aggiudicato la fornitura di vaccini ad una società cinese che pare non abbia la certificazione Aifa è la conferma che Aria non funziona e che in Regione la mano destra non sa cosa fa quella sinistra». «Consapevole dei limiti dell'organizzazione regionale - aggiunge Fumagalli - ho provveduto a depositare un progetto di legge che prevede che una serie di attività vengano centralizzate. Il coordinamento dovrebbe essere di Ats Lombardia che nelle rispettive competenze di Aria e Fondazione biomedica cerca di programmare nel migliore dei modi l'attività. Mi auguro che al più presto Regione Lombardia si possa dotare di una organizzazione all'altezza della situazione».

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